• e contro il socialismo », mi fece comprendere che era venuto il momento di romperla con ciò che si chiamava l'ortodossia marxista ».13 Egli giunse così alla piena maturità del suo pensiero. Queste opere, mentre raccolsero consensi all'estero da parte di socialisti come il Sorel, il Bernstein, il Renard ed altri e di personalità eminenti della cultura come il sociologo Emilio Durkheim che nella Revue Philosophique dedicò a « Formes et essence du socialisme » un articolo col titolo « La nuova concezione del socialismo », - riuscirono invece sgradite, per il loro carattere cr!tico rispetto alla dottrina marxista, alla maggioranza dei socialisti italiani, salvo alcune lodevoli e importanti eccezioni, come quella di Guglielmo Ferrero, lo storico della grandezza e decadenza di Roma, il quale occupandosi diffusamente sul Secolo XIX (6-7 settembre 1897) del libro « Pro e contro il socialismo », disse che era « l'antesignano di un mutamento che presto o tardi dovrà compiersi nel partito socialista italiano ». Altra eccezione da rilevare, quella di Arturo Labriola, che in un articolo su Critica Sociale ( 1897, pagg. 213-215) prese a discutere serena1nente le idee di « Pro e contro il socialismo », espri13 Lo stesso anno 1898 il Sorel inviò a Critica Sociale un articolo su « La crisi del socialismo scientifico», in cui sosteneva le tesi del Merlino e che il Turati pubblicò nel numero del I maggio con un'amara e sbrigativa postilla. E l'anno precedente aveva dedicato all'esame di « Pro e contro il socialismo» uno studio di oltre trenta pagine apparso nel fascicolo di ottobre della rivista Devenir Socia!. Il Cole nella sua monumentale « Storia del pensiero socialista» (ed. Laterza) dice che « Sorel ammirò moltissimo Merlino». E non si riesce a ·capire come mai egli, che cita « Pro e contro il socialismo» e « L'utopia collettivista», possa affermare che la dottrina del Merlino « è una sorta di socialismo sindacalista», mentre essa, così com'è esposta nelle opere suddette, tende invece a superare il concetto di classe, che è il cardine teorico del marxismo non meno che del sindacalismo. Il Merlino e il Sorel furono vicinissimi ed ebbero frequenti rapporti epistolari negli anni 1897-99; ma pur movendo dalle stesse esigenze critiche, giunsero a conclusioni diverse. E a proposito della loro corrispondenza, sapemmo dal Merlino che egli, in un momento di sdegno per gl'incoerenti e poco simpatici atteggiamenti assunti dallo scrittore francese nell'ultimo decennio della sua vita, distrusse una ventina di lettere dell'amico ricevute in quegli anni lontani. Ora è naturale supporre che il Merlino rispondesse a quelle lettere e che pertanto le sue risposte dovrebbero trovarsi fra le carte del Sorel, presso qualche archivio privato o pubblica biblioteca francese. 17 Bibli'oteca Gino Bianco
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