Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

1883, per l'anniversario della Comune di Parigi, in alcune parti d'Italia fu diffuso un manifesto commemorativo, e con questo pretesto, per ordini venuti dall'alto, furono messi in prigione parecchi « sovversivi », sotto l'accusa di cospirazione contro la sicurezza dello Stato; e dopo sei mesi di detenzione furono tutti scarcerati, perché, mutata nel frattempo l'accusa in quella di «associazione di malfattori », fu loro concessa la libertà provvisoria. L'anno seguente tutti gl'imputati dovettero comparire in giudizio davanti al tribunale di Roma. Facendo, al pari degli altri, una franca e coraggiosa professione di fede, il Merlino espose ai giudici le proprie convinzioni politiche e sociali, e fu con- _ dannato a quattro anni di carcere, nonostante le arringhe dell'illustre giurista Enrico Pessina, senatore e alcune volte ministro (presso cui aveva fatto pratica legale subito dopo essersi laureato), del Fortis e di altri avvocati che ne avevano spontaneamente assunto il patrocinio. Confermata la sentenza in appello e respinto il ricorso in cassazione, prima che essa diventasse esecutiva, verso la fine dell'anno, il Merlino riparò all'estero. Durante l'epidemia di colera cl1e aveva infierito in Napoli nel 1884, era stato, insieme col Malatesta, fra coloro che avevano prestato generosamente la propria opera, nella quale, · secondo un quotidiano del tempo, « si era molto distinto ed era stato additato da Rocco De Zerbi per una speciale benemerenza (non gli fu concessa perché non sarebbe stata accettata) ». Si stabilì a Londra, allontanandosene più volte per recarsi in Francia, dove subì un processo e una condanna, in Svizzera, nel Belgio, in Germania, a Malta, negli Stati Uniti ed altrove, sempre attivamente partecipe del movimento socialista internazionale. Non gli mancò il conforto della stima e dell'affetto solidale dei familiari, che pur non ne condividevano le idee politiche: specialmente dei_fratelli Giuseppe e Pasquale, avvocato il primo e magistrato il secondo, che raggiunse il grado di procuratore generale di Corte d'Appello. Fu uno dei delegati italiani al congresso che si tenne a Parigi nel 1889, in cui fu fondata la Seconda Internazionale 6 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==