Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

se n'è andata quella per la virtù guerresca. Diffidiamo anche dell'ingegno e del successo; riguardiamo questo come frutto probabile d'una frode, e quello quasi come un'ingiustizia. Al contadino che s'inginocchiava davanti al padrone, all'operaio che tre1nava davanti all'augusta persona del suo sfruttatore o d'uno dei suoi aguzzini, noi abbiamo gridato: « Alzati! »; ed egli si è levato, e questo mutamento di posizione dello sfruttato ha fatto più per la soluzione del prolèma sociale che tutte le leggi lambiccate nei parlamenti. La moralità non è una marca di fabbrica inerente ad ogni azione per se stessa) ma risulta dall'insieme delle circostanze che accompagnano e determinano l'azione. Essa è un rapporto da uomo ad uomo, e il suo fondamento è la sociabilità. Il fine e la misura di ogni azione individuale è la società. L'individuo fuori della cellula non ha esistenza; risultante dell'ambiente e dell'eredità, egli reagisce a sua volta. sull'ambiente che lo circonda; riceve e trasmette energie, impressioni, impulsi; è in comunicazione ininterrotta col mondo e la società. Tutti i giorni noi subiamo e facciamo subire mille influenze diverse, osservando, parlando, amando, lavorando. Noi ci assimiliamo ad ogni istante, senza accorgercene, le idee e la vita degli altri. Noi siamo molto poco noi stessi; o almeno, come ben disse il Guyau, noi non siamo abbastanza per noi stessi; abbiamo più lacrime che non ne abbisognino le nostre sofferenze, più gioie che non ne giustifichi. la nostra propria esistenza. Un individuo non finisce dove l'altro comincia. Noi non cominciamo ad esistere dalla data segnata dallo stato civile, e la nostra esistenza non si spegne d'un tratto, ma continua dopo la morte del nostro individuo, nelle nostre opere, nel ricordo di chi sopravvive, un po' come la luce del sole che ci arriverebbe ancora otto minuti dopo che si fosse spento. Il principio a cui bisogna riferire le azioni umane per giudicarle, non può essere che l'interesse sociale nel suo continuo sviluppo. Ponendosi da un punto di vista storico, Cliffe Leslie formulava la medesima idea. « L'economia politica 178 Biblioteca Gino Bianco

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