Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

~·~ Il complesso delle attività di un organismo costituisce la vita. Per l'uomo civile vivere vuol dire non solo nutrirsi, difendersi, riprodursi, ma anche appagare una moltitudine di altri bisogni e desideri, che si riferiscono all'attività dei sensi, · all'esercizio delle facoltà intellettuali e al consorzio civile. I bisogni e i desideri non sono gli stessi per tutti. Senza dire delle idiosincrasie propriamente dette e dei pervertimenti dei sensi, che dànno luogo a strane anomalie· di condotta, v'è chi desidera di godere, chi di istruirsi, chi di elevarsi sugli altri, chi di strisciare a pié dei potenti, chi di procacciarsi la stima dei concittadini, chi di guazzare nel fango e chi di salir sublime. Se fosse possibile compilare un elenco dei bisogni tutti che avvertono gli uomini nelle varie latitudini del globo e nelle varie condizioni sociali, l'umanità ci apparirebe sotto un aspetto caleidoscopico bizzarrissimo. Nondimeno i yari bisogni e desideri si possono raggruppare in al~une categorie. L'una comprende i bisogni relativi alla vita di nutrizione e di riproduzione; l'altra quelli relativi alla vita di relazione, o più esattamente all'attività dei sensi; la terza quelli relativi alla vita intellettuale; e la quarta quelli relativi alla vita sociale. . In tesi generale, i bisogni delle varie categorie sono tutti, per l'uomo moderno, di egual valore, anche perché stanno reciprocamente tra loro in rapporto di mezzo a fine. Se l'uomo non si nutrisce, non può pensare né agire a pro dei suoi simili: viceversa la convivenza sociale assicura la nutrizione all'individuo. Pur supponendo che sia esistita un tempo una subordinazione della vita di relazione alla vita di nutrizione, tale subordinazione è da lungo tempo scomparsa: e una reciprocanza perfetta si è stabilita fra esse. Noi abbiamo tanto bisogno di nutrirci, quanto di vedere e di pensare; tanto della società dei nostri simili, quanto· dell'aria che respiriamo; tanto di difen- .<lerci e di riprodurci, quanto di fuggire il disprezzo e di guadagnarci la stima dei nostri concittadini. * Da « I moventi della condotta umana», Rivista critica del socialismo, 1899, pagg. 434-35. 174 Biblioteca Gino Bianco

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