lui condotta contro lo pseudomarxismo teorico dei positivisti dell'Ottocento. Per quanto riguardal'atteggiamento di Merlino di fronte al fascismo, è necessarioavanzare altresì qualche riserva. La definizione, che egli diede, del fascismo come << surrogato della reazione governativa» non coglieva certo nel segno; giacché il fascismo aveva dei caratteri, per i qudi non poteva andar confuso con il conservatorismo borghese, al quale il Merlino lo , accomunava.Non si può trascurare il fatto, che l'ispiratore del nzovimen_to,e cioè il Mussolini, proveniva egli pure dalle file del socialismo rivoluzio1tario,e che la sua predicazione politica era stata riccadi quegli stessi fermenti, che avevano lievitato nel pensiero di Merlino. La rivolta contro la democrazia parlamentare dava ora i suoi frutti velenosi, ben più letali di quanto si potesse immaginare da chi l'aveva alimentata in un'ansia di verità e di giustizia. La controrivoluzione fascista era come la scim1nia · della rivoluzione sovietica; ne adottava certi istituti e ce,-te for1ne, quali la dittatura del partito unico, la direzione politica dell'economia, la disciplina rigorosa delle associazioni sindacali, il controllo totalitario dell'opinione pubblica. Il fascismo rappreserztava la contrari/orma politica della società industriale prodotta dal cantiere della prima guerra mondiale, segnava non un semplice travestimento ma una trasformazione della società borghese. Si può concludere, che la raccoltadegli scritti di questo singolarepensatore ed agitatore politico, curata con passione intellettua/.e da Aldo Ventt,rini, ci mostra un compiuto panorama dei suoi interessi civili e mentali, che consentirà a nuovi lettori di ricostruire nella sua interezza (e perciò anche nei lintiti, che delineano una figura) il personaggio 11zoralec, he fu Francesco Saverio Merlino, in una luce storica mutata, ma con una presenza ancor viva di ideali e di speranze in un'Italia migliore. VITTORIO FROSINI XVII Bib ioteca Gino Bianco
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