Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• deve imputare il suo parziale insuccesso al difetto di una buona teoria morale. Come si possono istituire confronti tra il delinquente e l'uomo onesto o normale, senza premettere un concetto della moralità o normalità della condotta, anzi sostenendo (col Ferri) la perfetta diversità della responsabilità morale dalla responsabilità sociale, o negando affatto la prima? Noi siamo giunti a tale, in fatto di negazione di responsabilità, che dare .dell'eroe ad uno, del malfattore, del pazzo o del degenerato sembra tutt'uno: e chi da uno scrittore moderatissimo si sente chiamaré degenerato o pazzo, non sa se si abbia ad adontare oppure abbia a ringraziare. Se Talleyrand si vantava di mandare al patibolo un uomo su due righe di scritto, questi Talleyrand psicologi su due righe di stampato ti gabellano uno che non conoscono neppure di vista per un mattoide o degenerato, come fa spesso Max Nordau in quel libro « Degenerazione », che è quasi un libello, tanto i giudizi dello scrittore sono ingiusti e temerari. Onde noi ritorniamo a quello che dicevamo sopra, vale a dire all'incertezza dei nostri criteri morali, e alla necessità della formazione non solo di nuovi sentimenti, ma di nuovi princìpi di condotta: insomma, di una morale nuova, che possa servire di faro alla scienza e alla vita. II. * L'idea d'approvazione o disapprovazione è comune ai fatti morali ed inseparabile da essi, ne costituisce l'essenza.4 Non s'intende Morale senza obbligazione, ossia senza approvazione * Da « Frammenti di etica», Rivista critica del socialismo, 1899, pag. 51 e seguenti. 4 Lo Spencer _a questo riguardo pare a noi che si contraddica. Nel § 1 di «Giustizia» dice che il contenuto dell'Etica è la condotta considerat.a obbiettivamente, in quanto produce buoni o cattivi effetti, non in quanto riscuota 167 Biblioteca Gino Bianco

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