• • questa sublime coerenza all'elegante scetticismo di certi moralisti alla Renan, che insegnano che « fare il bene non è forse che un'abitudine; concepirlo è qualcosa di più; ci vuole maggiore sforzo, e lo sforzo solo costituisce la moralità ». Ma reso il dovuto omaggio all'elevatezza della dottrina tolstoiana e riconosciutane la forza impulsiva, verità esige che si dica che essa non è capace di mutare lo stato di cose attuale, se non a· . patto che « tutti facciano così »: il che è affatto inverosimile. L'errore è di credere che i costumi, i sentimenti si modifichino da sè e, modificati, modifichino le istituzioni: come l'errore contrario è quello di credere che i mutamenti apportati alle istituzioni, agli ordinamenti sociali creino necessariamente nell'uomo nuovi sentimenti e costumi. O piuttosto sono due mezze verità che si completano e si correggono a vice11da. La riforma non deve avere per obbietto i sentimenti esclusivamente, né solo le condizioni di vita e le relazioni sociali. Essa deve abbracciare la coscien~a e la vita, le leggi e i costumi, l'individuo e la . ' soc1eta. Il mutamento dev'essere di fondo e di forma. Senza il mutamento dei princìpi e dei sentimenti, nessun mutamento d'isti- .tuzioni sarebbe efficace. Che gioverebbe aver cambiata l'etichetta del sistema economico, la scritta esterna delle fabbriche, dei negozi, delle proprietà, sostituendo Associazione di lavoratori o Cooperativa comunale là dove oggi è scritto proprietà di Tizio o di Caio o Società anonima, ecc.; se vi fossero ancora operai che si cercassero volontariamente un padrone che organizzi il lavoro per loro, assicuri loro un salario fisso e prenda su di sè i rischi dell'impresa e anche e soprattutto i guadagni? Che gioverebbe aver proclamato il principio « a ciascuno secondo i bisogni, da ciascuno secondo le forze », se alcuni uomini pretendessero di aver bisogni maggiori e non si sentissero poi il bisogno e la voglia di lavorare come gli altri; in altri termini, se piacesse loro di vivere a spese altrui? Od anche se fra associazione e associazione, fra Comune e Comune sorgessero rivalità e lotte, se non cruenti, economiche e l'uno cercasse di far suo 165 Biblioteca Gino Bianco
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