Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

i lavoratori in istato di schiavitù verso i monopolizzatori. E più ingiuste ancora sono le estorsioni che si compiono dai monopolizzatori dei mezzi di produzione (terra, materie prime, ecc.) e dei mezzi di cambio (moneta) e di distribuzione (trasporti), e dagli accaparratori dei prodotti a danno della moltitudine dei lavoratori e consumatori, specialmente di quelli che, trovandosi al basso della scala sociale, non hanno altri su cui riversare le patite estorsioni. Ora tutto il vigente sistema di produzione e distribuzione della ricchezza è permeato di queste estorsioni: le borse, le banche, le società a11onime, gli Stati servono a facilitarle e ad organizzarle: questa è la ragione per cui tali istituzioni cominciano a ripugnare alla nostra coscienza, e noi ne studiamo le necessarie modificazioni. A noi ripugna che vi sia nella società presente chi, volendo lavorare, sia condannato a morir di -fame per mancanza di lavoro; ripugnano i patti iniqui di lavoro, quando cioè l'operaio consun1a la sua vita i11u11lavoro eccessivo o rovinoso della sua salute, per un salario di fame; ripugna cl1e l'imprenditore, approfittando del bisogno dell'operaio, accresca i suoi profitti oltre quella che sarebbe un'adeguata ricompensa per l'utile opera sua; ripugna l'accaparramento dei generi di consumo e l'eleva1nento dei prezzi, co1ne ripug11ano l'adulterazione dei generi e le me11zognedella réclame. Infine, per abbreviare, ripugna l'organizzazione industriale e bancaria in tutt'i suoi avvolgimenti, in quella rete con cui i piccoli industriali e commercianti sono stretti ai più grossi e questi alle banche che li finanziano per com~ piere veri atti di strozzinaggio e di brigantaggio a danno del pubblico. Il nostro sentimento di giustizia si ribella ai metodi adope- . rati oggi nel commèrcio internazionale per avere ragione dei concorrenti, alle tariffe differenziali, al dumping, ai trusts, agli aggiotaggi di borsa e alle guerre commerciali, che degenerano poi in guerre vere e proprie, devastatrici di ricchezza e sterminatrici di uomini. 158 Biblioteca Gino Bianco

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