è ingiusto, ciò che è permesso e ciò che è vietato, farebbero facilmente pendere la bilancia dalla loro parte e sanzionerebbero delle ingiustizie. Ciò è del tutto vero. Ma questo non prova che noi dobbiamo rinunciare ad ogni idea obbiettiva della giustizia. Questa idea esiste, , è scolpita in noi, nei nostri sentimenti, nei nostri costumi. È un'idea che si è el~borata e si elabora lentamente; essa deve spogliarsi delle scorie degl'interessi delle classi dominanti; ma è già abbastanza perfezionata per poter diventare la base della vita sociale, che si è preteso trovare in un accordo arbitrario di volontà. Tutti gli uomini riconoscono già dei principi universali di giustizia: e se fossero più liberi che non sono oggi nelle loro azioni, non v'è dubbio che saprebbero imporne il rispetto, e che esigerebbero che tali princìpi non fossero violati specialmente da coloro che sono investiti dei pubblici interessi. Ora, ciò che è giusto obbliga. La nozione di coazione è inerente alla nozione di giustizia. È vero che vi sono parecchie specie di coazioni; non v'è la sola coazione fisica o la sola coazione legale, m~ anche la coazione economica, talvolta detestabile quanto la coazione fisica (come quando il capitalista costringe l'operaio a lavorare per un magro salario); e vi sono coazioni sociali: il costume, l'opinione pubblica, ecc. Gli uomini agiscono gli uni verso gli altri talvolta con la forza, più spesso col consiglio, con la persuasione, con promesse di ricompensa, con l'amore o con il disprezzo, con la stima o con la riprovazione, ecc. Non è possibile abolire queste azioni e reazioni reciproche, che formano l'essenza stessa della società. Al contrario, quanto più si avanza nella via della civiltà, tanto più esse diventano molteplici e varie. Agli inizi della storia i rapporti fra gli uomini debbono essere · stati rari e intermittenti, personali e violenti; a poco a poco essi si sono sistemati. La coazione è diventata prima legale, poi morale. All'azione dell'individuo sull'individuo si è sostituita, in più circostanze, l'azione della società politica, del governo che preme forzando l'individuo -ad agire in questa o in quella maniera. Parimenti l'organizzazione economica, la famiglia, la classe, tutti i diversi aggregati sociali dirigono e informano l'azione dell'individuo. Noi possiamo supporre che, progredendo ancora l'umanità, la coazione fisica non sarà più usata, né dall'individuo né dalla colletti153 Biblioteca Gino Bianco
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