Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Noi abbiamo formulato, quasi negli stessi termini, i principi di giustizia distributiva e retributiva, e ne abbiamo dedotte le basi fondamentali del socialismo. LA GIUSTIZIA FRA SPONTANEITÀ E OBBLIGATORIETÀ -;'( L'accordo spontaneo, come principio generale organico della società, è giusto; ma non si deve spingere questo principio fino all'assurdo ed esigere che non si faccia niente finché tutti non siano d'accordo. Basta, per la giustizia, che l'~rganizzazione generale della società abbia l'approvazione del popolo; che essa offra delle possibilità eguali a tutti e lasci la più grande libertà possibile all'individuo; infine che si riconosca alle minoranze il diritto di prendere delle iniziative, di organizzarsi anche a parte in certi casi, ecc. Detto ciò, non è punto necessario spingere il principio fino all'assurdità di chiedere che nei più piccoli particolari vi sia unanimità assoluta. Non è vero che non si abbia in alcun caso il diritto di forzare altri a fare qualche cosa; che solo il consenso legittimi l'atto. Questa è una concezione individualistica e formalistica della giustizia, che abbiamo confutato nelle pagine precedenti. Vi sono delle cose giuste per le quali il consenso è obbligatorio; e qualora esso sia negato, si ha il diritto d'agire come se fosse stato concesso. Uccidere un uomo è ingiusto; e non è affatto necessario il consenso dell'assassino per respingere la sua violenza e per impedire che commetta un misfatto. Certo, è diffic~le determinare esattamente ciò che è giusto ~ ciò che non è giusto. Molte azioni ci sembrano ingiuste solamente perché ledono i nostri interessi: altre, al contrario, ottengono la nostra approvazione perché ci procurano dei vantaggi; giacché noi incliniamo a considerare la nostra esistenza, il nostro benessere personale come interessi sociali di prim'ordine. Perciò in qualunque società quelli che sarebbero chiamati a decidere su ciò che è giusto e ciò che * « Formes et essence du socialisme », 1898, pagg. 162-65. 152 BibliotecaGino Bianco

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