Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Ciò e falso. Per uno scienziato, letterato o artista che la pensa così, ve ne sono cento che pensano ben altrimenti. L'Huxley ha notato che « i grandi progressi scientifici sono fatti e saranno sempre fatti da uomini che agognano al sapere per se stesso », e non per nessun guiderdone né per lode altrui; che « i vantaggi pratici che derivano dalla scoperta delle verità scientifiche, non sono mai stati né mai saranno, per chi è animato dal genio innato dell'interprete della natura, stimolo sufficiente a sottomettersi alle fatiche e ai sacrifici che la scienza esige dai suoi sacerdoti. Ciò che agita i loro cuori è l'amore del sapere e la gioia della scoperta della ragione delle cose » .13 Né ciò vale soltanto per le opere d'ingegno. Il minatore, il muratore, l'operaio della fabbrica sj sottomettono a durissime prove e a gravi pericoli non per la meschina mercede che paga loro il padrone, ma per amore ai figli, alla sposa, ai vecchi genitori che attendono a casa il tozzo di pane che deve smorzarne la fame; e trovano nell'affetto di quelli la vera ricompensa alle loro fatiche. La ricompensa materiale non è che uno dei moventi della attività produttiva, e non sempre il principale. Chi lavora per il piacere di lavorare; chi per desiderio di lode, magari per la vanità di « farsi un nome »; i più per un sentimento di dovere e di amore e di benevolenza verso i loro parenti; pochissimi soltanto per l'ingordigia stupida di accumular ricchezza. Un uomo ragionevole domanda al lavoro i mezzi di vivere agiatamente; e quando tutti gli uomini potessero con un lavoro moderato ed equo soddisfare i loro bisogni, non si vede perché essi dovrebbero sentirsi meno portati a lavorare che non oggi. I vari moventi, materiali e morali, che incitano l'uomo a lavorare, sono oggi in opposizione fra loro; e non di rado l'individuo si trova posto nel bivio di sacrificare i suoi sentimenti morali ai suoi interessi materiali o viceversa. L'uomo di13 Huxley, « The Progress of Science, ecc.», nel I volume degli « Essays >>, ed. 1894. 144 Biblioteca Gino Bianco

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