Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Il nesso che passa tra giustizia retributiva e giustizia distributiva, è evidente. Né l'una né l'altra può stare da sè, né essere intesa in senso assoluto. Sono termini correlativi. La solidarietà non esclude, anzi comprende la reciprocanza, il merito. Non c'è vera solidarietà senza mutui servigi: ossia la solidarietà, come la parola stessa indica, dev'essere bilaterale. Che si sovvenga al bisognoso, sta bene: ma chi può e non vuole lavorare non ha diritto al nostro soccorso. Una certa proporzionalità del beneficio al merito è inclusa perfino nel concetto della beneficenza. Noi d'ordinario non ci assoggettiamo a privazioni e pericoli per sovvenire ad uomini che crediamo indegni. Dare a chi non merita, per esempio, al giocatore,· fomentare il vizio, la dissipazione, l'ozio non sono azioni che si possano considerare come ragionevolmente altruistiche, perché manca il carattere essenziale dell'altruismo: l'utile altrui procurato sia pure a danno proprio. Qui si tratta tutt'al più di un altruismo cieco ed inconsulto, dannoso a un tempo a chi lo fa e a chi lo riceve. Il principio di merito è dunque insito in quello di solidarietà. Ognuno può osservare nella vita privata quanto importi che altri non abusi, non che della debolezza e dell'ignoranza, ma neppure della bontà e della. generosità nostra. Sono uomini di moralità inferiore, che cercano di vivere a spese altrui, adulando, ingannando, usando violenza o anche imposturando, rendendosi servili, ecc. L'obbligo del lavoro e di un freno ai godimenti materiali è l'espressione concreta della solidarietà fra gli uomini. Recentemente ha preso voga un'opinione secondo cui in una società meglio costituita della presente, il lavoro giornaliero sarebbe ridotto a poche ore, fors'anche a pochi minuti per individuo; viceversa non vi sarebbe nessun limite alla consumazione individuale, ciascuno potendo attingere nella massa dei prodotti tutto ciò che egli può desiderare. Codesta illusione pericolosa dev'essere combattuta. Dato anche che con brevissimo lavoro gli uomini potessero sopperire a tutt'i loro bisogni, o 128 Biblioteca Gino Bianco

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