GIUSTIZIA RETRIBUTIVA E GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA. Esaminando le idee che vanno comunemente comprese sotto la denominazione di giustizia, noi distinguiamo in primo luogo alcune che si riferiscono alla parte esterna, formale della giustizia, cioè all'osservanza delle forme stabilite per l'esecuzione dei princìpi di giustizia. A quest'ordine di idee appartiene il principio della libertà del contratto, quello del rispetto dovuto alla legge e simili. Così quando noi diciamo: è ingiusto che un individuo sia condannato senz'essere ascoltato, oppure è ingiusto che il governo costringa a pagare tasse non consentite per legge, noi enunciamo dei prinèipi di giustizia formale o legale, che serve come mezzo all'attuazione della giustizia propriamente detta. Eliminando du11que queste idee secondarie e derivate, l'idea ài giustizia comprende un doppio ordine di rapporti, i rapporti di reciprocanza e quelli di solidarietà, e si distingue corrispondentemente in giustizia retributiva e giustizia distribu- . t1va. Noi diciamo·, per esempio: è giusto che la ricompensa sia proporzionata al merito, al lavoro. Chi non lavora (a meno che non sia inabile a lavorare) è giusto che non mangi. Oppure: è ingiusto che nei cambi una parte usurpi il frutto della fatica dell'altra, nello stesso senso in cui diciamo è giusto che il colpevole sia punito, cp.e l'uomo virtuoso sia onorato e premiato . . Il concetto di giustizia che risalta in codesti esempi, è quello di una proporzione tra merito e ricompensa, tra demerito e pena, e quindi di responsabilità individuale. Ma questo concetto (giustizia retributiva) è una parte, un aspetto, un elemento della giustizia, non è tutta la giustizia. Infatti quando si dice: . è giusto che un uomo possa disporre di ciò che ha prodotto con le braccia o con l'ingegno, si fanno due supposiziòni. Si pre126 BibliotecaGino Bianco
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