Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• lavoro quelli che appunto avrebbero maggior bisogno. Oltre a ciò, lo Spencer dice che il padrone deve farsi una forte riserva per il tempo in cui gli affari saranno meno prosperi, ecc. Dunque, al padrone è lecito giovarsi della concorrenza fra operai. Ma fra capitalisti la cosa va altrimenti. Qui viene in acconcio il caso dell'uomo Stewart che a Nuova York: abbassò i prezzi al di sotto del costo, e, sorprendendo i suoi debitori con sùbit·e richieste di pagamento, riusci a costituirsi una fortuna colossale. Questo modo di commerciare lo Spencer chiama giustamente non più « godere i frutti della propria superiorità », ma « assassinio commerciale », e dice che nei suoi effetti è peggiore di un assassinio propriamente detto. Oltre al male che arreca agl'individui, questa specie di concorrenza priva -la società dei vantaggi di una concorrenza moderata e dà luogo a monopoli, « impiegandosi così le forme della concorrenza a distruggere la concorrenza ». Da ultimo così iniqua e arrabbiata concorrenza deve, afferma lo Spencer, ridondare a danno di chi la pratica. « In quanto viene applicata a casi di questa specie, la massima popolare « vivi e lascia vivere » può tenersi per vera. Chiunque, possedendo un grosso capitale o capacità superiore negli affari, è in grado di sopraffare altri che esercitano lo stesso commercio, deve, in obbedienza ai principi della beneficenza negativa, restringere la sua attività commerciale quando i suoi bisogni e quelli dei suoi dipendenti sono stati abbastanza soddisfatti; cosicché altri, lavorando come lui, possano anche soddisfare i loro bisogni, benché meno estesamente ».3 Qui non si parla di formare una riserva per i tempi cattivi, né del riguardo dovuto alla propria famiglia o ai propri creditori, né dell'utile che proviene alla società dal trionfo « delle capacità superiori negli affari » e della degenerazione conseguente nel caso· che si lascino vivere gli inferiori. Eppure, se la .necessità di moderare la concorrenza esiste in qualche caso, 3 Spencer, « The Principles of Ethics », § 397-§ 403 e passim. 121 9iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==