guaglianze delle condizioni provengono le usure, i profitti, le rendite, le speculazioni e i monopoli e la dominazione dell'uomo sull'uomo. L'effetto del progresso sociale è di alterare l'uguaglianza di condizioni e di renderla non più possibile nella forma materiale primitiva di un possesso di un'eguale porzione di suolo da parte di tutti i membri della co~unità e dell'eguale partecipazione diretta di tutti all'amministrazione della cosa comune. Ma se l'eguaglianza di condizioni non può essere più materiale, può e dev'essere sostanziale. Gli uomini devono non solo rispettarsi, ma aiutarsi a vicenda,' unirsi senza sopraffarsi e procacciarsi per così dire mutuamente le condizioni del benessere. L'ineguaglianza è effetto del crescere della popolazione e della ricchezza: ma questo effetto diventa a sua volta causa di quell'aspirazione alla sistemazione dei rapporti sociali che costituisce l'essenza del socialismo. La complicazione dei rapporti dà luogo a conflitti e sopraffazioni, e riesce alla dominazione e all'arricchimento di pochi sopra e a danno di molti: ma essa crea nello stesso tempo la necessità dell'organizzazione, la quale dai gruppi dominanti si va estendendo a tutta la società, nel tempo stesso che si fissano i rapporti tra gl'individui e tra i gruppi secondo norme che divengono sempre più stabili e costan~i e che costituiscono ciò che noi chiamiamo giustizia positiva. LA CONCORRENZA. Gli scolari dello Spencer, più spenceriani del maestro, hanno assottigliato e reso ancora più superficiale e negativo il concetto della giustizia identificandola con l'assenza di violenza e di frode. Il consenso delle parti renderebbe giusto ed obbligatorio qualsiasi contratto: e non vi sarebbe ingiustizia che nella violenza e nell'inganno. 1 Ora è facile scorgere che né il criterio positivo 1 Auberon Herbert ha esposto con molto acume questa dottrina nell'opuscolo « The right and Wrong of Compulsion by the State», London, 1885, e in altri suoi scritti. 115 9iblioteca Gino Bianco
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