Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

ì ' • sai maggiorpeso storico di quanto esso in realtà abbia avuto, così i suoi sostenitori usano a loro volta ascrivere a suo merito anche idee e fatti, che hanno una loro spiegazione autonoma. Il caso di Pisacane, sotto questo profilo, è davvero tipico; giacché si tratta di un pensatore ed agitatore, il quale ha costituito, per così lire, la prova vivente che il problema sociale·italiano aveva già trovato la sua espressione ideologica nei termini più rigorosi di intransigenza rivoluzionaria. Se è certo giusto segnare la distanza che intercorre tra Mazzini e Pisacane, non si può per questo accorciarequella che divide Pisacane da Marx. Erede ideale del suo antesignano partenopeo si poté considerare a· giusto titolo il Merlino, il quale, per tutto l'arco di un ci1iquarztennio,anche dal carceree dall'esilio seguì con vigile intelligenza e con ardore costante di partecipazione morale le vicende della trasformazione della società italia1ia;alla fine del secolo si iscrisse nel partito socialista, e con esso si presentò candidato alle elezioni del 1904; chiuse la sua operosa esistenza mentale pubblicando nel 1925, con le edizioni di Gobetti a 1 'orifÌO,un suo·libro su Politica e magistratura dal 1860 ad oggi in Italia. 3. L'importanza che ha avuto il Merlino per la storia della critica al marxismo in Italia presenta diversi aspetti. In primo luogo, egli fu tra i pochissimi che, nell'ultimo quarto del XIX secolo, abbiano avuto in Italia conoscenza ampia e diretta dei ) testi di Marx ed E1igels,per cui egli ne derivò l'aderenza critica delle proprie obiezioni. lnseéònao-luogo, il suo nome acquistò rinomanza ed autorità sul piano internazionale, per la sua estesa collaborazionea riviste straniere, sicché egli si può considerare uno dei più rappresentativi critici del marxismo, che abbia avuto l'Italia. In terzo luogo, al Merlino va riconosciuta la responsaXI BibliotecaGino Bianco

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