Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• Si prendono le cifre della nascita, della mortalità, dei suicidi, della densità della popolazione, dell'analfabetismo, della delinquenza: si stabilisce la massima: « più alta è la tal cifra, maggiore la civiltà d'un popolo » o viceversa; e dal confronto delle cifre relative a vari paesi si traggono giudizi che possono essere giusti per un caso, ma ai quali è facile contrapporre casi in cui si verifica proprio il contrario. Uno dei coefficienti più importanti di civiltà e di moralità è certo la densità della popolazione. Giacché la morale si sviluppa dal contatto tra gli uomini, è la funzione della società: più spesse ed intime sono le relazioni fra gli uomini, maggiore è la loro moralità. Appena queste relazioni si rarefanno, la moralità si allenta. Perché gli europei civilissimi diventano selvaggi, o per lo meno agiscono da selvaggi, in paesi barbari? e vi commettono atrocità senza nome e azioni che si vergognerebbero di commettere avanti agli occhi dei . lor? concittadini? Appunto perché si trovano soli, isolati, tra gente a cui nessun vinc~lo di sangue né di amicizia li lega. Gli emigranti europei nei paesi recentemente colonizzati si abbandonano spesso agl'istinti più brutali. La nostra moralità è ancora così poco radicata in noi, che se manca il sostegno dell'opinione pubblica, vacilla e cade. Nelle campagne, dove ogni famiglia vive per sé e rari sono i contatti, la morale extra-familiare è quasi nulla. L'idea di doveri pubblici è quasi assente dalla mente degli abitanti delle campagne. Ma da queste considerazioni non discende la regola assoluta che più cresce la popolazione, più questa si fa densa, più un paese è civile. Perché vi sono i vizi provenienti dall'eccessiva densità della popolazione; i mali delle grandi agglomerazioni urbane. Vi è un punto di saturazione oltre il quale le relazioni sociali non si accrescono col crescere della popolazione, ma si indeboliscono per gli urti e i conflitti che si producono. E poi la densità della popolazione deve riguardarsi in rapporto alla struttura economica della società. In un paese agricolo la popolazione dev'essere necessariamente più sparsa, in un paese manifat- . ' . ' tur1ero essa sara p1u concentrata. Diremo perciò che non si possa avere civiltà fuorché nei paesi industriali? Ho già risposto negativamente a questa domanda; e qui aggiungo · che i paesi non industriali sembrano essere in arretrato di sviluppo 109 Biblioteca Gino Bianco

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