glia. Le condizioni igieniche sono orribili: spesso accanto al fornello del lavoro sta il letto in cui giace un ammalato od un vecchio paralitico. Le condizioni economiche di questi artigiani non sono neppure floride: lavorano giorno e notte per qualche settimana, poi succedono settimane intere di disoccupazione forzata; e in questa alterna vicenda pignorano e riscattano, vendono e ricomprano le masserizie di casa, pagando enormi tributi all'usura. E pure, se a costoro si proponesse di rinunziare a quella libertà che hanno di lavorare come e quando loro piace e all'àlea del guadagno, per avere un lavoro quasi assicurato e una n1ercede magari 11elcomplesso superiore a quella che avrebbero in una grande fabbrica, essi rifiuterebbero con isdegno. Per migliorare le co11dizioni di questi artigiani bisogna procedere per altra via: associarli, organizzare tra essi il credito mutuo, sottrarli alla soggezione verso i grandi magazzini, che ne incettano spesso i prodotti, migliorare le condizion:i igieniche della città, ecc., ecc.. Napoli non è, e forse non diverrà mai, città manifatturiera. C'è una sola industria per la quale essa se1nbra esser nata, ed è quella d'essere il ritrovo dei touristes del mondo. Ma per questo scopo una città deve avere una struttura speciale, deve avere tutto il comfortable necessario, tutto ciò che serve all'igiene del corpo e allo svago della mente. E attorno a quell'industria principale rifiorirebbero le piccole industrie che servono alla produzione degli oggetti di consumo immediato e personale (abiti, mobili, ecc.), e le condizioni dell'artigianato potrebbero divenire assai più prospere. Queste industrie fioriscono in tutte le grandi città, e insieme con esse fiorisce, nei dintorni dell'agglomerazione urbana, l'agricoltura intensiva, intenta a fornire il mercato cittadino. Io credo che quando si pensa all'avvenire economico di Napoli, bisogna avere in mente una trasformazione di questo genere. Ma, insomma, il problema di Napoli è un problema particolare e diverso da quello del Napoletano; e si può dire che ogni regione del Mezzogiorno abbia un problema proprio speciale, perché ognuna di esse presenta una particolare struttura economica. I ragionamenti generali e astratti sono viziosi. E pure sono questi ragionamenti che fanno, d'ordinario, le spese della discussione. 108 Biblioteca Gino Bianco
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