• È nemico del socialismo accentratore e burocratico: ma ritiene possibile un « socialismo dinamico », senza finalità, in continuo divenire, « portato e creato dalle volontà individuali », un socialisn10, insomma, che « sarebbe lo stesso individualismo » mutato nomine. A parte la nebulosità e vaghezza di questi concetti, se ne : scorge f~cilmente la unilateralità e superficialità. Non è possibile ammettere che tutto il bene 11ellasocietà provenga dall'individuo isolato e tutto il male dall'associazione; che il gregarismo sia la forma n~cessaria della socialità; che la solidarietà non possa attuarsi che coattivamente, ecc. Non è possibile d'altra parte dimenticare che la volontà di vivere ~ di accrescere la propria potenza porta l'individuo ad opprimere e a sopprimere il suo prossimo; che non si possono segnare limiti precisi alla sfera d'azione di ciascun individuo, e che l'espansione di uno importa limitazione dell'attività di molti e molti altri. Chi dunque avrà il diritto di espandersi e chi no? Vi sarà lotta e la forza deciderà; e dopo la lotta l'adattamento dei vinti alla volontà dei vincitori, e lo sfruttamento e il parassitismo di questi ultimi, e la duplice morale dei padroni e degli schiavi. Quanto ai Corpi costituiti, è vero che in essi si sviluppa lo spirito di conservazione, l'egoismo di corpo o burocratico. Ma non è men vero che è la loro costituzione gerarchica e il loro asservimento ad interessi particolari, per lo più a quelli della classe dominante, che sono i responsabili delle loro maggiori malefatte. Non accusiamo dunque l'organizzazione, l'associazione, l'unione delle forze e delle capacità - di cui sono innegabili e universalmente noti i vantaggi - dei mali che derivano dal monopolismo e dall'individualismo imperanti. Dei vantaggi dell'associazione e della divisione del lavoro e della cooperazione sarebbe ozioso parlare: si ha un bel proclamare l'uomo solo il più forte; se gli uomini non si fossero asso101 Biblioteca Gino Bianco
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