del Medio Evo, cortesi e seducenti verso le signore e i loro pari, erano senza fede né pietà per i poveri contadini e gli sventurati artigiani dei Comuni. Una tale morale a doppio senso non può progredire che lentamente e penosamente; lo stesso accade per l'economia a due facce che risulta dalla divisione della società in classi, giacché il lusso del ricco limita la produzione del necessario per il ... ,~ povero. " Il Marshall, che non è certo un eretico dell'economia, ha scritto che « il progresso economico domanda la libertà e la responsabilità dell'individuo, non il mantenimento di questi diritti di proprietà, cl1e menano a ineguaglianze estreme di fortuna », e che « le ineguaglianze estreme che si veggono oggi, tendono in vari modi ad impedire che le facoltà u~ane siano impiegate nel modo più vantaggioso ».3 RAVVICINAMENTO GRADUALE DELLE CLASSI: ESTINZIONE FINALE DELLA LOTTA PER LA VITA. La divisione della società in classi è un fatto permanente. Gl'individui cambiano, ma la gerarchia resta. Tuttavia nessuno, nemmeno il piì1 ottuso reazionario, oserebbe oggi sostenere che le classi sono destinate a esistere eternamente. * « Nella società moderna cost1tu1ta gerarchicamente, le classi super1or1 premono sulle inferiori; e mentre espandono i loro propri bisogni, restringono quelli delle altre. Di conseguenza ogni classe ha il suo proprio esponente di bisogni, che i suoi membri soddisfano regolarmente: il costume, le convenienze sociali mantengono i vari modi di vivere uniformi per gl'individui di ciascuna classe e diversi da classe a classe; ed è incredibile fino a qual punto la persuasione che hanno gl'individui di dover conformare il loro modo di vivere a quello degli altri membri della loro classe, di dovere, come suol dirsi, vivere secondo il loro grado, li stimoli ad agire e li sproni ad una specie di condotta che non di rado si allontana dai principi di equità e di moralità generalmente riconosciuti» (Rivista critica del socialismo, 1899, pag. 435). 3 « Some aspects of competition » in J ourn. of Stat. Soc. di Londra, clic. 1890. 90 BibliotecaGino Bianco
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