Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• uniformi, abolire le ineguaglianze di situazioni, di fertilità, di bisogni, di capacità, di costumi, di abitudini e di opinioni, ineguaglianze e diversità che si riflettono nei cambi; né si possono abolire i cambi e far sì che ogni località, se non ogni individuo, produca tutto ciò di cui ha bisogno. Ma è ben possibile e necessario che gli uomini regolino l'uso dei beni naturali e i rapporti di cambio secondo princìpi di giustizia, impediscano le usure, le sopraffazioni, le accumulazioni eccessive e i monopoli, e forniscano opportunità di lavoro ad ogni individuo, pur lasciandogli libertà di scegliere il genere di lavoro e di consumo che meglio gli conviene. Non è possibile sciogliere i vincoli di convivenza fra gli uomini che abitano un dato territorio (Comune o Stato), distruggere gli - affetti che questi rapporti producono, abbandonare alla sorte delle combinazioni momentanee o al capriccio individuale gl'interessi generali igienici, economici, giuridici e sociali d'una comunanza d'uomini. Ne è possibile decretare - e sarebbe follia sperare - che gli uomini siario sempre unanimi nel regola1nento degl'interessi co1nuni, oppure che fino a che non si stabilisca l'unanimità (come nel giury inglese), non si provveda altrimenti a quegl'interessi, neppure se della massima urgenza e gravità. Ma anche qui importa rimuovere i mali dell'aggregato politico, l'egoismo di Stato nei rapporti internazionali (vulgo, patriottismo), e lo spirito di dominazione fra governanti e governanti, la pressione gerarchica di superiori su inferiori e gl'impedimenti opposti dal Governo alla organizzazione delle moltitudini e a tutto ciò che intende a far valére _gl'interessi delle moltitudini contro quelli del ceto dominante. In altri termini, bisogna togliere dall'apparato politico lo spirito di dominazione, e all'economico quello di monopolio. Così la distinzione di ciò che è essenziale da ciò che è accidentale e formale nella costituzione sociale ci tiene egualmente lontani dall'empirismo e dal dottrinarismo, entrambi infecondi, e ci permette di affrontare il problema dell'organizzazione pratica della società socialistica. 85 Biblioteca Gino Bianco

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