Del resto gli uomini si imitano tanto nel male quanto nel bene. È un fatto che appena in un ambiente sorge un uomo un po' più intelligente o ardito o attivo degli altri, questi si dispongono in cerchio attorno a lui. È bene? è male? non giova domandare. Per questa via è andata l'umanità, e per questa via continuerà a progre-- dire. Che cos'è la stima, l'ammirazione, l'affetto che riscuotono gli uomini che sono o son creduti superiori, se non l'espressione di questo vincolo di dipendenza degli altri da loro? Si può deplorare l'abuso di questa supremazia, si possono correggere gli errori; ma non si può prescrivere come rimedio l'isolamento. Il Maupassant, citato dal Sighele, dice che l'intelligenza s'ingrandisce e si eleva nella solitudine, quando l'uomo è, per così dire, in presenza di se n1edesimo, in coiloquio intimo con se stesso, ed il suo pensiero non è turbato da tutto ciò che altri è costretto ad ascoltare, a vedere e a rispondere ogni momento. Ciò sta benissimo: ma questo concen-- tramento d'idee non è che il riflesso del pensiero, uno dei momenti del ritmo della mente. Il pensiero abbisogna di essere eccitato da impressioni esterne: un isolamento prolungato abbrutisce l'uomo e ne indebolisce l'attività mentale, come avviene ai reclusi. Checché sia di ciò, lo stesso Sigl1ele spiega il pensiero del Maupassant coi versi di Lamartine: Il faut se séparer, pour penser, de la foule: Et s'y confondre pour agir! Dunque, per agire l'uomo deve unirsi ai suoi simili; e le forze dell'individuo si moltiplicano nella società dei suoi simili, non si elidono. Chi mai sosterrà seriamente che l'esaltazione delle forze singole associate avvenga solo per il male e non pure per il bene? Chi non conosce il contagio se non della salute (che è un concetto negativo, l'assenza della malattia), ma della gioia e del dolore, della simpatia e dell'antipatia, e ·dell'entusiasmo, dell'eroismo, della ge-- ·nerosità? Si può affermare che noi diveniamo sempre peggiori e mai migliori nella società dei nostri simili, quando è appunto la com-- pagnia il maggior freno ai nostri istinti malvagi ed egoistici? In presenza altrui noi moderiamo gl'impeti dell'ira, dell'avarizia, della libidine; noi siamo più generosi, più umani, più giusti. Se una trista . parola gittata in una folla può produrre i più deplorevoli effetti, una . 80 Biblioteca Gino Bianco
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