IL PASSATO DEL ì\10NOPOLIO 43 che più il bottino. In Normandia, in Italia, in Sicilia, in Inghiìterra, Ii si vede sempre eguali a sè medesimi, a vidi di guadagnare, bramosi delJa terra. Le guerre feudali non si facevano per delle idee: erano guerre agrarie. La morte non puniva abbastanza la rivolta, vi si aggiungeva la confisca del suolo. Eglino non si battevano per interessi lontani, per simboli o per vocaboli: si battevano per cose concrete, per campi, per boschi, per le spoglie dej vinti. Poichè i Normanni dovettero ri · nunziare a' loro possedimenti in Francia, donde erano venuti in Inghilterra, il combatti men lo in quest'ultimo paese divenne più terribile. Fu una lunga lotta per il possesso del suolo inglese; conquistatori e vinti, sciolte le fila, si confusero nelle guerre civili. Una specie di conquista era anche la dedizione che i coloni, e talvolta erano intere comunità, facevano a potenti signori, più tardi anche alla Chiesa, del dominio diretto de' loro beni, per essere protetti nel godimento del dominio utile»! E passiamo all'usurpazione propriamente detta. Ne'comuni celtici il capo tribù, ne'primi tempi l'eguale de' suoi eontribuani , ma mantenuto ad honorem a spese pubbliche, e ricompensato con una porzione maggiore del bottino di guerra e col permesso di possedere una quantila maggiore di bestiame degli altri, non solo esime le sue terre dalla ripartizione periodica, cosicchè esse a capo di tre generazioni divengono proprieta esclusiva della sua famiglia, ma concede il suo gregge in uso a coloni che gli corrispondono in cambio alimenti, servigi e omaggio. A poco a poco si forma nella tribù una o più famiglie, che hanno più bestiame di quello che possano allevare, e dall'altra parte cresce il numero dei coloni poveri: la società si trova ben presto divisa in Bo-aire (padroni di bestiame) e Ceile che si suddistin- . guono in liberi e ligii, i primi essendo quelli che conservano i mezzi di restituire al padrone il bestiame ricevuto, e frattanto gli corrispondono un interesse in natura , gli altri quelli che non a vendo più besti;ime ;Bibfio.teca Gino Bianco
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