COLPE DEL MONOPOLIO 193 ecc. ecc. L'adagio: unus homo nullus homo, esprime bene questa solidarietà economica. » La produzione di un oggetto qualsiasi suppone una quan li tà di lavori precedenti sino al lavoro di costruzione degli strumenti e di estrazione delle materie prime, e al lavoro d'invenzione, a quelli di protezione o di garentia sociale, di distribuzione de' prodotti e di educazione del lavoratore. Tutte queste ed altre specie di lavoro formano una catena infinita, che si va sempre più estendendo a ·tutti i lavoratori e a tutti gli uomini. Come misurare la parte che ciascuno ha nella produzione ? Lo Stuart ~1ill vuole che si tenga conto solo di quel lavoro che contribuisce direttamente alla produzione ; ma oltre che la distinzione tra fattori diretti e indiretti della produzione è assai vaga , non è vero, come egli medesimo ha in un altro luogo detto, che « quando due condizioni sono egualmente indispensabili al risultato che altri si propone , è affatto ozioso il rjcercare la parte, che ciascuna di queste può avere in questo risultalo ? Gli è come se si volesse decidere quale dei due tagli d'una forbice agisce più nell'azione del tagliare; o quale de' due fattor~, 5 e 6, contribuisce più a produrre il numero 30. » Così anche quelli che si potrebbero dire in un certo senso fattori indiretti della produzione , il lavoro p. e• di amministrazione, di educazione, di assistenza a'vecchi ed agl'infermi, di garentia sociale ecc. fanno parte essenzialissima della comunità che si stabilisce naturalmente nella produzione per effetto della legge di solidarietà; e l'unica stregua, a cui possono misurarsi i dritti tanto di questi quanto di tutti gli altri lavori nella ripartizione o nell'uso de' prodotti è il principio dell'equivalenza. La solidarietà de'lavori ne genera l'equivalenza, e la norma della rimunerazione non si ricava dalla misura del lavoro, bensì da quella de'bisogni. _La grande obiezione che si muove contro la solida Biblioteca Gino Bianco
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