Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

·,. FALLACIE DEGLl ECONOMISTI 139 voro, per cui tutto è stato prodotto, può tutto consumar~ perchè col suo aiuto tutto peò essere riprodotto», ab• biamo in teso del lavoro. uni versale, che è in comunione diretta e continua con la natura, non del lavoro pro tempore, che ha un antecedente ed un conseguente , e meno ancora di quello che soltanto comunica con la natura per l'intermediaria persona del proprietario o del ca pi talista. · « Nessuno deve arricchire a danno altrui », sentenziava il giureconsulto romano; nessun effetto può essere maggiore della sua causa, ragiona la logica. Or come il lavoro d' una generazione - una causa temporanea e caduca - dovrebbe avere effetti eterni , infiniti o indefiniti nel tempo e nello spazio ? La terra, la materia, madre del lavo~o , sarebbe stata divorata dalla sua prole ! Come avrebbe mai potuto avvenire, fuori ogni violenza ecLogni frode , che un occupatore od usuario della terra acquistasse di questa la proprietà assoluta per se e pe' suoi discendenti in eterno, usque ad consummationem saeculorum ? Infatti quest'idea stessa deila proprietà, ossia del dritto che uno ha di escludere per ·sempre ed in ogni tempo futuro i suoi simili dall'uso di cose che non furono da lui create e che esistono senza il suo consenso e beneplacito, e che si trasformano continuamente sotto l' azione del Javoro dell' uomo è, chi ben vi guardi dentro, un'idea negativa, un7 astrazione o piuttosto una finzione. Il lavoro è ben poca cosa rimpetto all'immensità della natura; ma dategli pure la massima effic~cia, attribuitegli gr-atui tamen te tu tt' i miracoli della creazione biblica, infuturatelo, sublimatelo quanto vi piaccia , non giungerete mai a render logico l'argomento prepostero, per cui al lavoro, eh e necessari amen te deve esercitarsi su qualche éosa, attribuite la creazione e:J} nihilo e quindi la disponibilità in eterno di quesla cosa qualsiasi. Siamo sempre lì: la materia, una prima rozza, informe materia è necessaria per la produzione ; il lavoro la ingrossa,. BibliotecaGino Bianco

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