124 TEORIA DEL MONOPOLIO ·stiame (sono questi proprietarii, o sono capitalisti?)- altri si son forniti di macchine che girano, girano tra- -scinando nel loro moto masse d'operai-altri lianno preso possesso del mare co' loro grandi barconi, altri si sono appostati all'imboccatura de' porti ed altri si sono sparsi per le pianure e sulle colline piantando baracca dappertutto - tutta gente codesta che, certo per la pressura deìla legge limitativa della produzione del suolo, si è data la lodevole missione di trarre pro• fitto dalle altrui fatiche. In astratto, le macchine , il bestiame e le altre specie di capitale si possono riprodurre ali'° infinito : in concreto però la facoltà di riprodurre non la possiede l'operaio, e quanto a' capitalisti, questi non riproducono o non permettono che altri riproduca gratis et amore. Adunque, terra e capitale, cose mobili e cose immobili, si prestano egualmente a' fini del monopolio, gli servono tutte; e dove l'una manca, l'altra supplisce. La vicinanza dell'industria incoraggia il proprieta1 io ad -elevare la rendita e il valore della sua terra: e la prospetti va che questa possa servire all'estrazione di mat~ria prima, alla costruzione d'una baracca industriale, magari al passaggio d'una loco moti va, lo leva addirittura alle stelle. In tali casi però il prezzo de' manufatti è più mite; Viceversa «· l'uomo che emigra ad ,occidente (così il Carey) ottiene la sua terra per poca moneta; ma i suoi cavalli, il suo bestiame, il suo va .. gone e la sua mobiglia gli son costati cinque volte più del loro valore. Obbligato a mandare il suo prodotto in lontano mercato, egli paga per l'uso d'altri cavalli e vagoni, carri e macchine, slitte e bastimenti - il costo del quale tutto capitale è così grande che la sua terra rimane di poco valore. Il fabbro, il f alegnarrie, i 1 n:iugnaio, il tessitore, il filatore però vengono piu vicino a lui· ed ora eali trova un mercato immediato ' o pe' suoi prodotti, che da alla sua terra un valore tre volte più grande di quello di tutt' i mobili da lui posBibliotecaGino Bianco
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