TEORIA DEL MONOPOLIO 119 ,quiste e rivoluzioni , la storia delle caste nelle Indie ; òe'patrizii e de'plebei romani, tal'è la nostra storia so .. ,ciale attuale. » Fin qui abbiamo considerato i rapporti che intercedono tra colono (indi proprietario) e colono (semplice colti valore), e tra artigiano (indi capitalista) e artigiano (semplice operaio) : ci tocca ora considerare i rapporti dell'artigiano col colono. Fino a che vi sono terre da occupare, la cui coltivazione renda la sussistenza, gli :artigiani non cederanno mai i loro manufatti a' coloni se non ricevono in cambio una quantità di alimenti. Se invece le terre son tutte occup:tte o per colti varie si ri- ~hiedono mezzi che gli artigiani non posseggono, questi sono obbligati prima o poi, alcuni a diventar conta- -clini coltivando la terra per conto de' coloni, che divengono proprietarii, altri restano artigiani ma anche essi passano a servigio di padroni. Viceversa , fino a che -1' industria sarà libera, e per ~sercitarla non occorrerà previa accumulazione di capitale, nè ur,.'istruzione fiancheggiata da'mezzi di sussi~ stenza, i coloni potendo ad ogni momento abbandonare la terra per di venire artigiani, esigeranno prodotti intlustriali in cambio degli agricoli. Ma quando quelle opportunità spariranno e i coloni avranno bisogno per coltivar la terra de'prodotti dell'industria, essi non potran .. no a meno di cedere il loro posse-sso al capitalista o ad un ricco proprietario, per lavorare indi innanzi alla dipendenza dell'uno o dell'altro. Per tal modo in qualunque momento noi osserviamo il monopolio, e da qualunque- lato lo riguardiamo, esso ci appare sempre come il portato della violenza esercitata da chi non lavora, ma ha i mezzi per far lavora. re, su chi lavora, ma non ha i mezzi per lavorare. Ne'rapporti tra' proprietarii e tra' capitalisti oppure tra pro. prietarii e capitalisti, l'azione. del monopolio, come abbiamo rilevato fin dal principio, rimane paralizzata. L'eccedenza del prodotto agricolo viene con vertila nel, BibliotecaGino Bianco
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