11.8 TEORIA DEL MONOPOLIO A questo punto la posizione naturale dell'uomo rimpetto a'beni ed a'mezzi di produzione è completamente capovolta. Non più lo strumento segue l'uomo: ma l'uomo lo str~men to: non più il lavoratore fa proprii i frutti della produzione, ma fra la produzione e il produttore s'inframmette il proprietario o capitalista che sia. Il possesso non significa più lavoro, ma disposiziòne, speculazione. Il lavoro non si commisura più a'bisogni proprii, ma agli altrui; e i bisogni non si commisurano al lavoro proprio ma alì'altrui; quindi lavoro eccessivo degli uni, bisogni smodati degli altri. Infine il possessore ha scissa la sua personalità riservandosi il dritto e spogliandosi del dovere, ed ha menomato egualmente la personalità del lavoratore, usurpandone il dritto e sovraccaricandone il dovere. L'oppressione, la violenza, la fro · de, l'usurpazione, il confl.itto degl'interessi di vengono le forze dominanti dell'economia sociale. Dunque dal fatto primitivo dell'inversione dejbeni naturali destinati all'uso diretto del lavoratore in strumenti di sfruttamento del lavoro • dall'uso delle armi df difesa dell'uomo contro la natura come armi di lotta degli uomini fra loro e di offesa del lavoratore, procede_ il monopolio; e dal monopolio doveva risul lare, per usare le parole della Royer, <( un giorno più o meno lontano l' appropriazione da parte di alquante famiglie o razze di tutto ciò che era appropriabile in una contrq,da, e l'eseredamento di tutte le altre famiglie o razze, che potevano voler venire a stabilirvisi più tardi, od anche di quelli fra'rappresenlanti e discendenti di queste prime famiglie privilegiate che, per mil1e circostanze diverse, perdettero la loro parte di dritto. Ora, per tutti questi diseredaci la giustizia , l' equità era il ritorno al dritto brutale della forza che poteva solo rendere loro que' mezzi di vivere, cui ha dritto ogni essere , e che erano ricusati da1la legge civile, estrema nell'applicazione assoluta d'un principio arbitrario esclusivo. Tal'è in fondo, soggiunge la Royer, la storia di tutte le conBibliotecaGino Bianco
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