106 IL MONOPOLIO NELL'ECONOMIA MODÈRNA Dimodochè lo Stato, e gli Enti minori che si aggiranonella sua cerchia prelevano letteralmente dalle taschedel povero il danaro necessario ad ingrassare e a rallegra}?e ·gli annoiati signori, a proteggerli e ad arric~ chirli anche al bisogno ! Ma v' ha di più. -◊◊◊~ Lo Stato, essendo la risultante delle disuguaglianzesociali, è po.rtato naturalmente a proteggere coloro che lo proteggono e lo mantengono, sia un'oligarchia <li gente per bene o sia una classe. Così, dice il proverbio, una mano lava l'altra, e tutte e due lavJ.no il viso. Il governo d' un paese, quando altro non faccia, concede appalti d'opere, nomina impiegati ed amministratori di beni e ai entrate pubbliche, esercita a mezzo di agenti suoi varii monopolii, fra cui primo e pinguissimo quello di prelevare, sotto nome d'imposta, una quota parte dei beni, delle rendite, de' profitti e de' salari i de' cittadini. Ecco per lo Stato un grosso fondo di p,:otezione, e per i. suoi favoriti una sorgen_te inesauPibile di subi ti e cospicui guadagni. Il giorno in cui un esattore di fondiaria co• tesori ammassati nell'esercizio del suo nobile ufficio fonderà una Compagnia, uno Stabilimento, una Banca, e di concerto cÒn tre o quattro deità dell'Olimpo politico e finan1iario intimerà guerra a morte ad una miriade di piccoli commercianti ed industrianti, il Governo di que- : sto paese si trincererà impassibile dietro il non possumuts del libero scambio, salvo a fare uno strappo a questo • principio quell'altro giorno in cui per poca scrupolosità · del Cassiere o per troppa ingordigia del principale, la grande Banca, -il colosso da'piedi d'argilla, barella, perchè allora lo_Stato tuttostenerezza per l'avvenire commerciale del paese, metterà nel dimenticatoio il troppo ri- . gido programma del non-intervento, e si farà un dovere di accorrere in aiuto del figliuol prodigo, l'unico trai suoi figli, che, come quello che gli somiglia , gli sia veramente caro. Ne' rapporti internazionali lo Stato BibliotecaGino Bianco
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