76 PRIMA PAR'l'E - SOCIALISMO ID MARXISMO debba prolungarsi di un'ora sola l'esistenza del piccolo sfruttatore di operai. Anzi neppur desidero prolungar la vita. all'artigiano indipendente che non sfrutti nessuno. No, perché la sorte .di costui è così miserevole, che al confronto può parere tollerabile quella del1' operaio asservito alla macchina nella grande industria. L'uno e l'altro devono scomparire o trasformarsi, nel loro interesse e in quello di tutta la società. Ma piuttostochè vederli rovinati dal grosso capitalista e ridotti alla servitù della fabbrica, li vedrei volentieri associarsi, prima per sottrarsi alle usure dei grossi capitalisti e ai monopolii dei grossi commercianti; e poi gustato che abbiano i vantaggi dell'associazione, trasformare le loro industrie in aziende cooperative, nelle quali non l'individualità di· ciascuno, ma lo sfruttamento del lavoratore venisse oppresso. La piccola industria, insomma, deve utilizzare i vantaggi della · grande (impiego di macchine, facilità di smercio dei prodotti, ecc.} senza menomare la libertà de' lavoratori. Viceversa la grande industria deve decentrarsi e democratizzarsi; e co ì entrambe tendere a quel1a organizzazione libertaria, in cui soltanto possono trovare applicazione i princivi del socialismo, perchè essa sola può eliminare lo sfruttaD.?-ento del lavoratore in tutte le sue forme. Come dunque noi dobbiamo sospingere gli operai ad uscire dal salariato, assu1ncndo direttamente dove è possibile, con le Associazioni Cooperative, la direzione e organizzazione della produzione e dei cambi, od intervenendo per mezzo delle loro Leghe a regolare le condizioni del lavoro, così verso quella stessa mèta dobbiamo sospingere la piccola Borghesia, la quale può portare un prezioso contributo alla nuova società, che viene edificandosi entro la impalcatura della presente. IDd in generale dobbh1mo secondare tutti quei moti del pensiero e delle cose, che attraversano il presente, per riescire al ocialismo. Le vie del quale sono molte e diverse; bisogna aprirle tutte per fare che i principi di giustizia e di solidarietà, che formano l'essenza ~lel ocia,Jj n10, circolino e si diffondano in tutti i meati dell'organizzazione sociale. Molto dipende dal concetto che ci facciamo dell'ordinamento, socialistico, se cioè questo te lo immaginiamo come una grande azienda collettivistica nella quale tutto il lavoro sia ridotto ad un l tipo unico, ad un'espressione s..mplice, ad uno sforzo muscolare quasi eguale per tutti i lavoratori, e l'opera direttiva e inventiva • BibliotecaGino Bianco
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