Saverio Merlino - Revisione del marxismo

SUL COLLETrIVISMO 65 44uelli cp.e sarebbero soddisfatti, come avviene quando il prezzo è determinato dall'offerta e dalla dimanda: quindi il benessere totale sarebbe minore di quello che potrebbe essere. Che se si permettesse ai privati di scambiarsi fra loro gli oggetti ricevuti dalla ·collettività, si ricadrebbe nel sjstema della dimanda e dell'offerta, che si vuole eliminare. ·Non esiste una scala di bisogni uniforme per tutti gli individui. Anche in fatto di cibo, bisogna tener conto delle preferenze individuali. Se la società collettivistica imponesse a tutti una da-Lamaniera di vivere, la ricchezza sochtle resterebbe n1olto inferiore a . ' ,quella che potrebb'essere, e quelli che avessero gusti sensibilmente diversi da quelli proclamati normali dagli organizzatori della produzione, sarebbero. veramente oppressi. Nè l'individuo potrebbe ordinare la serie de' suoi bisogni e ,dichiarare aHa co1lettività i suoi desideri. Conoscendo ad un dipresso i prezzi delle ~ose, si può r~golare il proprio bilancio delle • spese. Ma qual ]avoro sarebbe_, se le òer·rate non avessero prezzo, , e si dovesse, prendendo n desiderio che si ha di una di esse per .unità, determinare l'utilità relativa di tutte le altre! In conclusjone nel sistema collettivjstjco non v'è modo di appurare i veri bisogni dell'individuo e quindi di sapere quali rami di produzione debbano essere sviluppati, quale sia la più utile destinazione dei n1ezr,i di produzione e come avvicinarsi, con successivi miglioramenti, all'organizzazione della produzione che può dare .alfa società n maggiore reddito. I collettivisti si sono avveduti çla un pezzo di questi· difetti gravissimi del loro sistema, e si sono affannati a correggerlo : r> limitandone l'applic~zione alla grande industria;_ 2° ammettendo · la concorrenza tra operai per la determinazione della retribuzione del lavoro secondo la richiesta dei varii lavori. Ora il Turati fa un altro passo ed ammette la necessità di tener .., • I conto nella determinazione dei _valori di cambio, non olo del tempo socialmente necessario a creare l'unità del prodotto, ma anche dei. bisogni sociali, vale a dire della maggiore o minore richiesta de' vari prodotti. In qual modo la collettività, cioè l' Amministra~ione pubblica possa sciogliere n problem~ di contemperare i due criteri, egli non dice nè può dire. In realtà, il costo è una determinante dell'offerta e della dimanda, ma le determina,nti ulthne dei valori di .cambio sono queste ultime. Q1ùndi Ja collettività non può fare a.ltro che stabilire condjzioni generali tRli, da rendere facile l'equi5. • S. M.0RLINO - Revisione del Marxismo. . . BibliotecaGino Bianco

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