- SUL COLLETTIVISMO .. . e lungi dal poter essere composto, si verrà acuendo· sempre più. Non pochi socialisti rimangono attaccati alla vecchia dottrina, altri sono sbalzati dall'utopia catastrofica all'utopia legalitaria; i più rimangono incerti e mutano parere secondo l'opportunità del momento. E il caos durerà fino a che il socialismo non avrà rinnovato completamente la sua dottrina ed attinto ad una concezione più profonda della din~mica sociale e dell'intima struttura della società criterii direttivi sicuri per la sua azione pratica. ·X- ·X- ·X· La quistione più grave che si presenti nel campo dei principi,. è quella del collettivismo, non tanto perchè giova prevedere il meglio possibile .il futuro, quanto pèr il rifiesso che la previsione ha sull'ind.irtzzo pratico del movimento socialista attuale (Programma minimo). Ora qui bisogna cominciare dal rimuovere un equivoco, che poi è causa del pregiudizio assai diffuso. tra' socialisti ( « Se io non credessi non solo possibile, ma inevitabile il collettivismo, non mi prof esserei socialista )) - Tura ti). L' equivoco nasce dal credere che il collettivismo voglia dire semplicemente: interesse collettivo preposto'al privato, quindi proprietà e gestione pubblica di mezzi di prodiizione nel senso che la società abbia l'alto dominio delle terre e degli altri mezzi di produzione, salvo a delegarne l'amministra- • zione agli individui e alle loro Associazioni. Generalmente quelli che sj formano tale concetto del collettivismo, ritengono che la collettività dovrebbe riservare a sè la gestione di quei mezzi di produzione soltanto, ai guaH sono connessi interessi pub.blici importanti. Così inteso il collettivismo equivale effettivamente al socialismo. Ma esso non è stato nè puo essere inteso così: perchè la_base del sistema è l'organizzazione unitaria della produzione, per cui la collettività fa an110per anno il suo bilancio, stabili ce ciò che si deve produrre, le ore di lavoro necessarie e organizza la produzione · e fissa nel tempo stesso il rapporto tra l'ora del lavoro è l'unità di prodotti (il chilo di pane p. es.), ed in ragione di questo rapporto esegue i cambii. Ora questa organizzazjone unitaria della produzione è insosteni~ile e_deve essere abbandonata, perchè essa ci toglie la visuale della vera organizzazione socialistica. Il Landry, che è scrittore socialista, nella recente sua opera 1 (L)utilité socia:le de la Propriété lndividluelle, Paris, 1901, p. 294) ·dimostra che, nella città socialistica, H prezr,o di ciascun prodotto - • · BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==