56 . PRIMA PARTE - SOCIALISMO ID MARXISMO l'interesse generale, amministra la ricchezza· d'un paese, fa il bi1 lancio di 'tutto ciò che si deve produrre, anno per anno, organizza la produzione, distribujsce il lavoro e poi calcolando il lavoro eseguito per produrre i varii oggetti di consumo, stabilisce il valore· di ciascuno di essi in relazione al numero di ore di lavoro impie-, gate a produrlo, e attribuisce a ciascun lavoratoPe una parte di prodotti ptoporzionale al lavoro da lui compiuto. Così lo hanno definito, spiegato e descritto tutti i collettivisti, dal. Guilla.ume, che fu il primo a trattarne in un opuscolo ora dimenticato, fino a Bebel. Ora questo sistmna non regge, non è pratico, non è attuabHe., per· molte ragioni, che ho spiegato a lungo ne' volumi su indicati :.. una _delle quali ragioni, è che sono tali le ineguaglianze delle situa- ,doni e della produttività delle varie parti del suolo di un paese e delle varie industrie e delle capacità e delle energie e dei bisogni aegli individui, che non si può fare un piano generale, fissare un / eguale lavoro per tutti_, e una rimun~razione proporzionata alla durata del lavoro : in certe località,, in certe industrie il lavoro è più produttivo, ma non sempre si può dire se la maggiore pi;-oduttività è dovuta alla natura del suolo o della produzione, ovvero, allo zelo e ~ll'abilità dei lavoratori; e non c'è modo di decidere chi debba occupare le situazioni miglior~, nè si può obbligare l'indivi-' duo a lavorare con un dato gr~do di energia, e nel tempo, nel luogo e nel modo prescritti, e a rilasciare i prodotti alla collettività per contentarsi della quota stabilita; infine non si possono abolire i cambii indi.viduaH e :fissare la ra,gione di cambjo tra i vari prodotti nel semplice co to, cioè nella quantità di lavoro spesa· nel produrli, perchè le cose cambiano· di valore con le circostanze. Queste sono le difficoltà pdncipali del colJettivjsmo, che io non vedo come possano es~ere, superate. Ora credete voi che il ~Bonagiuso prenda a confutare queste mie ragioni? Neanche per sogno! Egli se la cava dicendo che io medesimo ho citato nomi di s-ocialisti, i quali non credono indispensabile il piano unico; ed aggiunge per conto suo che,. mentre i socia)asti accettano in massima .il piano unico, non di conoscono la , legittimità delle eccezioni, e finisce col dire che il collettivismo· « non si attuerà tutto d'un colpo ... ·ma, a poco a poco, da un ramo « all'altro di produzione e di distribuzione, convivendo perciò, al- << meno per lungo tratto, col cooperativisJ?1o, col mutualismo e an-- « che coll'indjvidualis:ino >>- • BibliotecaGino Bianco
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