. ' 36 PRIMA PARTE - SOCIALISMO E MARXISMO ginano di poter distruggere il regime capitalista applioandogli le leggi eterne della prodiizione merèantile ! )) ? (1). E infine, per ciò che concerne l'organizzazione e la disciplina -del lavoro : I « Eserciti agricoli e industriali saranno organizzati per eseguire i grandi lavori, per mezzo del sistema elettivo. I lavoratori nomineranno essi stessi i propri soprastanti) sorveglianti, direttori: faranno da sè (manco male!) i regolamenti delle officine in cui lavoreranno (pag. 25) )). Qui ricadiamo evidentemente in pieno regime di fabbrica coi soprastanti e sorveglianti: e perchè no con le multe e le espulsioni? D'altra parte ... « Coloro che terranno questa specie di bazar nazionali (i suddetti magazzini pubblici) non saranno più commercianti,. ma_ amministratori, veri funzionari pagati a seconda dei servizi che renderanno, vale a dire (sic!) delle ore che consacreranno nel mettere in ordine_ le derrate di ,loro spettanza, nel tenere la contabilità complicata di quei vasti stabilimenti)) (pag. 26). Il funzionarismo - ultima parola del socialismo scientemente o inscientemente marxista! L'apoteosi delle Compagnie commerciali, dei Fratelli Bocconi> dei Printernps e dei Bon llfarché, la separazione del lavoro propriamente detto di amministrazione dal lavoro manuale; e infine la rimunerazione del lavoro invece dell'organizzazione dei bisogni (vitto, alloggio, ecc.) unica forma possibile di un lavoro realmente associato. Il s,ocialista Ka utsky ha anche immagina t_o, per rispondere ad una difficoltà del collettivismo, un sistema di concorrenza :fittizio tra le differenti specie di lavoro in regime socialista. << Ogni anno (così con la solita sua esattezza il Renard riassume l'idea del Kautsky) lo Stato socialista farà ciò che si potrebbe chiamare il suo bilancio; mette in vista il consu1no preveduto e la produzione necessaria. Le commissioni di statistica calcoleranno la somma dei bisogni della nazione intera per un anno ; la calcoleranno anche larga:i;nente, in modo da non esser colti alla provvista, se le raccolte non fossero sufficienti; in modo da preparare fondi di riserva per le annate sterili, quando ci sarà abbondanza. (1) Le Oapital, pag. 257. . \ BibliotecaGino·Bianco
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