TEORIA E PRATICA DELLA COOPIDRAZIONE 163 di tale .sua qualità per formarsi una cerchia di conosc.enze, e J)Oi si r~tirò dalla società, mettendo su uno stabilimento p,er proprio conto. Così la cooperazione serve di scala per diventar capitalisti: e questo è certo il contrario di ciò che si propongono i veri coopera tori. . . E questo non è il so_locaso. Come la cooperativa A, la cooperativa di lavoro B fu formata ~a' migliori -operai del mestiere. Erano 10 nel 1890, ed ora ·sono divenuti capitalisti, ed impiegano operai est;ranei _asala~io. Un anno e mezzo fa, il direttore, si ritirò dalla cooperativa e mise su bottega per suo conto. È consigliere ~ comunale; e mentre per il passato era portato da' p~rtiti .popolari, , ora· figura nella lista dei liberali. , ; ·La cooperativa O si compone di 10 ·o 12 socii: 'prende appalti da 15 a 20.000· lire; ma i soci non lavorano, assistonò al lavoro di operai estr_anei all' assoeiazione. Questi operai na tura_lmente ricevono il puro salario : gli utili son divisi fra' socii. Ma l'esempio tipico della falsa cooperazione è d~to dalla-cooperativa O, che pure conta più migliaia di socii, ed è una di quelle alla quale si prodigano tutt'i giorni le_maggiori lodi da coloro che non la conoscon.o. ' Questa cooperativa ha un presidente e alc~ni consiglieri che non sono operai, e sono i soli non operai am:r;nessinell'associazione. Sono naturalmente a· vita. Il presidente fa tutto. Nessuna assembléa di socii, nessuna dis.cus'sione di bilanci; e cr.ediamo nessuna distribuzione di dhddendi. I socii sono, completamente ignari delle operazioni del direttore, il quale contrae debiti ad interesse, firma campiali, e non dà conto a-nessuno nè di quello che esige nè di quello che spende . .· Egli esercita anche sui socii della cooperativa una specie di· truck systmn che qui non è il caso di esporre. Un'altra cooperativa, che.indiche~emo con la lettera E, somiglia a pennello alla cooperat1và'-- e alla cooperativa B. - Accanto a queste, che di cooperativa non hanno che il nome,. vi sono in Roma cin.que o sei cooperative di lavoro, che funzionano -discretamente; ma in qualcuna di esse si manifesta già la tendenzaa passa~e dalla cooperazione, diremo cosi, democratica, a larga.· base, ad una cooperazione più ristretta, :fi.nchèpoi giµnga il mo-· mento in cui la società cooperativa si trasforma in un'azienda, ca.- , pitalistica quaiunque. E passiamo alla cooperazione di consumo. BibliotecaGinoBianèo
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