Saverio Merlino - Revisione del marxismo

154 SECONDA PARTE - ASPillTTI TEORICI ID PRATICI DEL SOCIALISMO nati senza pericolo ; senza che l'amministrazione, la :finanza, la difesa na,zi,onale ricadano nelle fo:rme precedenti al 1848. Anzi il liberalismo è diventato non solo superfluo, ma dannoso alla borghesia : la politica estera della borghesia, fondata sull'interesse capitalistico di conquistare nuovi mercati, la spinge alla reazione (gli Stati Uniti informino) e il movimento ascendente della classe operaia spinge egualmente alla reazione nella politica interna. Oggi il solo sostegno della democrazia è il movimento operaio : la sorte della .democrazia dipende dal movimento sociale, non viceversa. La Luxemburg conchiude, - alludendo alla nota frase clel Bernstein C?,eciò che importa è, non tanto lo scopo finale, quanto il movimento, - che abbandonandosi lo scopo finale del socialismo, .anche il movi·mento s'indebolisce e cessa. Ho riassunto· fedelmente e 1ninutamente e non esito a convenire in gran parte con la Signorina Luxemburg. Convengo con lei che la cooperazione di produzione non possa svilupparsi, nel regime attuale, che in una cerchia assai ristretta : ma il principio cooperativo trionfa, si può dire, anche nell'insucces~o della coopei·azione, e la elaborazione delle forme pratiche ,della cooperazione, 18 esperienze che si fanno intorno all' organizzazione técnica della produzione cooperativa, alla direzione tecnica del lavoro, alla responsabilità dei socii e alla distribuzione del lavoro, sono utilissime e valgono assai più a rendere possibile la pratica attuazione del socialism.o, che le formole vaghe e generali del collettivismo e del com-qnismo. . Convengo con la Signorina Luxemburg che l'unionismo ~on possa mutare il modo di produzione capitalistico, e sottrarre l'operaio al salariato ; anzi la tendenza delle unioni operaie può esser quella di mjgl~orare le condizioni di un certo numero di operai organizzati a danno degli altri, o ad elevare i salarii e i profitti ,elevando i prezzi a danno dei consumatori. Il che prova che l'organizzazione degli operai non mena ne- •Cessariamente al socialismo, come si era creduto. Non posso però consentire alla Signorin~ Lu.xemburg che, allorquando gli operai associati tentano di regolare collettivamente i salarii, essi non facciano che frenare leggermente lo sfruttamento <Capitalistico; essi fanno dippiù, elaborano i principii secondo i I BibliotecaGino Bianco

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