Saverio Merlino - Revisione del marxismo

LA QUESTIONE MERIDIONALE 141 ~viluppo verso la civiltà industriale, ma forse sono più disposti .ad una civiltà superiore. E qui sta la questione da risolvere. I mali del grande industrialismo sono noti; la tendenza alla ·costituzione di grandi monopoli rende forte il grande· capitalismo, non solo di. fronte agli operai, ma anche di fronte allo Stato : _esarebbe quasi impossibile vincerlo, se non ci fo_sserole campagne, i paesi a debole sviluppo industriale, donde forse partirà il segna]e per la nuova trasformazione della società, o almeno donde verranno le forze che abbatteranno il capitalismo. Io ho esposto altrove una teoria - che do per quel che può valere - secondo cui il centro di civiltà si sposta da un'·epoca all'altra. L'Italia e la Grecia, maestre di civiltà in altri tempi, decaddero poi e rimasero 1 ungo tempo indietro ad altri paesi. Da , un'epoca all'altra prevalgono nuove attività,' paesi situati in condizioni più favorevoli rispetto ad una civiltà si trovano in condizioni meno favorevoli rispetto ad una civiltà superiore, e così vja. Quindi 1nolti paesi che ora sembrano in arretrato di sviluppo, potranno farsi innanzi e ':iceversa. Ineguaglianze di sviluppo ci sono sempre, come tra gli' uomini e tra i ceti, così tra le nazioni ; ma non· saranno d'ora jnnanzi nè grandi nè permanenti. L'Italia meridionale non è entrata completamente nel ciclo della civiltà industriale, e forse nori. ci può entrare. Essa è forse tanto più àtta a eooperare all'avvenimento della civiltà nuova. , ;I • BibliotecaGino Bianco I \

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