F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 79 sussidi annui, pensioni, tasse scolastiche ecc. « di solito a persone legate da parentela o da interessi a tale o a talaltro membro della commissione», il quale presiedeva a questa beneficenza di nuovo genere. Si pagavano ancora agli impiegati come straordinari tutti i lavori connessi col loro ufficio - stesura del bilancio al contabile, il conto al tesoriere -, a tutti gli impiegati la presenza alle sedute consigliari, la revisione delle liste politicher dei giurati ecc. Che cuccagna! Ci si mostrò del pari generosi verso una « società di gentiluomini» a cui fu permesso di impiantare una cascina sociale nei locali annessi all'ex-palazzo reale di Portici divenuto proprietà della provincia, e le si concesse anche una parte del delizioso parco, che non tardò ad essere rovinato. La stessa generosità fu usata verso i tesorieri e gli esattori di imposte varie e di quelle di consumo, abbuonando loro, in dispregio delle deliberazioni del consiglio di prefettura e delle sentenze dei tribunali, i debiti che avevan contratto con la provincia. con i comuni e con gl'istituti di beneficenza (opere pie). Ugualmente si largheggiò con i privati: si concedevano diritti di pascolo sulle terre comunali, si vendevano e si cambiavano, spesso in favore di consiglieri municipali. fondi di proprietà comunale, senza valutarli, perfino senza riferirsi al valore risultante dal catasto; si concedeva gratuitamente l'uso di proprietà pubbliche « a istituzioni di credito in cui erano cointeressati la maggior parte dei consiglieri del Comune in cui quelle erano situate». Si transigeva in modo cosi strano, che. dopo aver vinto la causa dinanzi ai tribunali, si faceva il sequestro. Si concedevano agli espropriati per causa di pubblica utilità somme stupefacenti e si assegnava il prezzo di quelle proprietà espropriate, che avessero delle ipoteche come cauzione, a favore di un comune; le opere pie e i comuni venivano autorizzati a trattare contratti e prestiti, che rientravano p~rfettameute nel sistema generale amministrativo; e si trascurava di verificare i conti delle prime per lunghi anni, salvo ad approvarne in una sola seduta di qualche ora settecento in blocco! La provincia ha 4.100.000 lire di debiti e ogni anno si fa anticipare dal Banco di Napoli il ricavato della sopratassa provinciale, ciò che le è costato 270.543 lire di interessi nel decennio 1_876-1886 43 • Vogliamo raccontare un ultimo episodio di questa tragi43. Tutti questi dati sono tolti tali e quali dal Rapporto citato dell'Ispettore Conti. BibliotecaGino Bianco

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