F.S. Merlino - Questa è l'Italia

.. ..,g I F. S. MERLINO lavori incominciati senzà progetti preventivati; ritardo nel dare esecuzione a nuovi contratti, se questi risultavano meno favorevoli agl'imprenditori, esecuzione immediata e perfino anticipata in caso contrario... E si potrebbe _continu3re un pezzo. Passando al tono generale dell'amministrazione, nessun ordine negli arèhivi: la contabilità cosi falsa, che nel 1881 si iscrisse un passivo di 20.060 lire per errori non specificati di non so quali bilanci precedenti; un deficit scoperto allora per la prima volta, di 31.966.627 lire, riportato al bilancio del 1874, nel quale anno però non figurava; scritture alterate; spese non giustificate; pagamenti eseguiti contro buoni del presidente del consiglio provinciale, i buoni del duca; l'amministrazione che trascurava di far firmare i contratti agli interessati, liberi perciò costoro di sfuggire ad essi, una volta che fossero in loro possesso e di rifiutare la cauzione, o di scindere il contratto. Tanti abusi non sarebbero stati possibili, non sarebbero stati tollerati tanto a lungo, se l'amministrazione non avesse creato intorno a sé un'atmosfera di corruzione, in cui ogni volontà di resistere, ogni resto di pudore amministrativo si estingueva; se, in altri termini, essa non avesse se1ninato sulla sua strada il denaro e non ne avesse versato a pient: inani ai privati e alle amministrazioni dipendenti. La deputazione provinciale e il consiglio furono infatti meravigliosamente splendidi; la loro generosità si manifestò verso le arti ch'essi proteggevano, acquistando quadri per un valore di 19.400 lire tutte in una volta; verso le lettere, soccorrendo i dilettanti, aiutandoli a pubblicare i loro libri; nella guistizia, di cui talvolta stipendiava i ministri (come nel caso di quel vicepresidente che . riceveva 600 ·lire l'anno, per far educare uno dei suoi figli; verso la Banca, la Prefettura, la cancelleria del Tribunale ecc. Non è necessario dire che la piu grande libertà era esercitata nell'amministrazione stessa; vera charitas irvcipit a me. Un impiegato a 2860 lire ricevette in cinque anni 12.375 lire a titolo di gratificazione, pur avendo alloggio per sé e per la sua famiglia. Un altro, altolocato, con 8.200 lire l'anno, non ne ebbe che 6.200 per lo stesso periodo; ma un terzo, i cui stipendi salirono da 4.800 a 5.280 lire, non volle meno di 18.260 lire extra 42 • Si pagavano sussidi a figli di impiegati, borse di studio, 42. Un solo funzionario non entrò mai nelle grazie dell' AmministJazione, l'ispettore governativo, che censurava tutti quegli sperperi e che, molte volte, mise un freno all'avidità degl'imprenditori: l'amministrazione prima lo trascurò, poi ottenne la sua revoca. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==