66 F. S. MERLINO biamo anche detto che il Governo uni il contratto « more so• lito» con un prestito: emise difatti obbligazioni per 237. milioni all'interesse del 6 o/o~ commissione e spese a parte, e, avendo ceduto quelle obbligazioni di 500 lire ciascuna alla Regia al tasso di L. 376,60, incassò solo un totale di 180 milioni. La Regia le rivendette a 4io. Le sue azioni non erano ancora emesse, che già erano salite a 990. Il Ministro CanibrayDigny se ne era riservati 40 milioni per persone da nominarsi. Le Azioni del Credito Mobiliare, che era fra i membri del Sindacato, salirono, alla firma del contratto, da 152 a 265 lire e un po' di tempo dopo, nel 1869, erano quotate 470 lire 30 • Durante la discussione di questa scandalosa convenzione alla Camera, si mercanteggiavano i voti per mezzo d'intermediarii e per qualche coserella; i corrotti erano noti come i corruttori. Certo Tringalli, agente di cambio, intermediario in questa faccenda, ebbe, si dice, un milione di lire in azioni della Regia; il deputato Civinini centomila lire; e 65 altri deputati piu o meno: fra tutti furono distribuiti sei milioni. Il presidente Lanza scese dal suo seggio per svergognare il Governo. Vani sforzi; la legge passò e la sera i deputati che l'avevano votata celebrarono con banchieri stranieri al ristorante Doney, a Firenze, la vittoria riportata sui contribuenti. A fatti compiuti, si nominò una commissione d'inchiesta per far luce sulla condotta di molti deputati. La commissione ascoltò alcuni testi1noni e dichiarò, nel suo rapporto alla Camera, che Servadio e Frascara avevano, si, avuto parte nella faccenda, ma che meritavano d'essere assolti, perché si erano astenuti dal voto. Quanto a Nervo, di cui c'era una lettera molto compromettente 31 , c'era probabilmente un equivoco, perché la lettera poteva forse riferirsi a un altro affare. Quanto a Fambri e Brenna, che c'erano anch'essi entrati per dei milioni e avevano pur votato, la Commissione opinò che la loro condotta era stata 30. Nel 1884, scaduto il contratto, lo Stato ha ripreso ad amministrare quella rendita e guadagna una quindicina di milioni all'anno. · 31. Osserviamo nell'Inchiesta parlamentare il testo di quella lettera. Era datata da Parigi 21 Faubourg Montmartre, 9 giugno 1869, firmata Carlo Sormani e indirizzata al Signor Sormani G. B. Torino ecc. Il tenore della lettera era il seguente: « Mio caro zio, Zio Giuseppe ti prega di informarlo se il signor Nervo è fra i deputati accusati alla Camera della questione del tabacco; poiché ha un accordo con lui, da lui firmato, vorrebbe esser rimborsato delle 20.000 lire che ha sborsato per questa faccenda. Quando lo zio ha trattato questo prestito, doveva ritrarne 250.000 li~e di provvigione; è una cifra enorme, ma era convenuto cos1 col banchiere intermediario fra lui e il signor Nervo » BibliotecaGino Bi•anco
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