F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 55 vuote e in parte anche agl'imprenditori che le fornissero corazzate e cannoni; la circolazione cartacea, invece d'esser limitata, è aumentata, lo sconto si mantiene alto, i cambi son ridiventati sfavorevoli; e alla fin dei conti ci si è trovati con un debito annuo di 46 milioni di piu e il corso legale o obbligatorio invece del corso forzoso. « Chi ha guadagnato dall'abolizione del corso forzoso?» domandava lo Zeppa ai suoi colleghi della Camera dei deputati il 14 giugno 1885. E rispondeva, senza esitare: « Le banche. Lo Stato ha contratto un debito e ha messo in circolazione il denaro che gli era stato consegnato; nello stesso tempo, con un decreto regio. il ministro delle finanze ha autorizzato le banche ad emettere nuovo denaro, con cui esse hanno raccolto e chiuso in cassaforte la moneta metallica». Avrebbe potuto aggiungere che, dei 644 milioni presi a prestito, soltanto 426 sono effettivamente entrati nel regno 14 , il resto essendo stato compensato con debiti precedenti che il Governo aveva verso la Banca Nazionale e il Rothschild; avrebbe potuto ag~ giungere ancora che la Casa Baring ha guadagnato con le differenze tra il prezzo d'acquisto e quello di emissione del prestito e per effetto di alcune modalità del contratto, quindici milioni 15 e che l'operazione nel suo complesso non è costata meno di trentasette. Ecco in che è consistita l'abolizione del corso forzoso, per la quale si sono coniate medaglie d'oro in onore del nostro grande finanziere. Ma spieghiamo meglio il meccanismo del corso forzoso vero e proprio grazie al quale, soprattutto l'Italia, divenne, secondo la forte espressione del D'Azeglio, una tratta nelle mani dei giocatori di borsa. · In virtu della legge sul corso forzoso, la Banca Nazionale, sta1npando carta, che Io Stato per parte sua bollava, si procurava altrettanta moneta metallica, che immobilizzava come riserva per coprire l'emissione già fatta e una nuova emissione del 14. Prima dell'abolizione del .:orso forzoso lo Stato aveva in cassa 121 milioni di moneta metallica e le Banche 203. Nel 1885 lo Stato ne possedeva 185; dei 644 milioni presi a prestito gliene restarono solo 64; ma le banche avevano aumentato le loro riserve di 125 milioni. Quanto allo stock dei privati è rlifficile valutarlo, ma certo non è aumentato molto; perfino l'abolizione del corso forzoso ha fatto saltar fuori dai ripostigli una considerevole quantità di monete antiche. 15. GERMAN1ci;s, Die Rotfucizild - Gruppe und der Monumentale Conversion Schwindel von 1881, r·rankfurt, 1881. Biblioteca Gino Bianco

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