F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 51 Chi, d'altra parte, potrebbe enumerare tutti i furti, le malversazioni, le deviazioni commesse in questi ultimi trent'anni 5 a cominciare dal saccheggio delle chiese e delle casse dei governi decaduti nel 1860, fino al sacco delle biblioteche Vittorio Emanuele 6 , Sant'Andrea della Valle, libreria archeologica ecc., soltanto in Roma e alla scomparsa di oggetti di inestimabile valore conservati al museo Kircher e in altri e perfino di alcune delle piu preziose vestigia dell'antichità - dalle corazze fabbricate in America nel 1861 e accettate e pagate, con intervento interessato del re, benché una commissione di tecnici le avesse dichiarate inutilizzabili, fino ai 2000 muli e cammelli malati di rogna e ai viveri guasti forniti alle truppe di Africa nel 1887 e alle altre malversazioni del ministero della guerra rivelate dal generale Mattei e dai testimoni uditi al processo di Piacenza; dagli appannaggi regali concessi ai prefetti, dagli stipendi cumulativi intascati « per distrazione » da ministri di origine burocratica, fino all'immenso bottino delle pensioni civili e militari segnate nel bilancio e per le quali lo Stato ha dovuto fare alla Cassa delle pensioni istituite nel 1879 una rendita di 36 milioni? Affrontiamo la grave questione del debito pubblico. Il 31 dicembre 1861 - lo sperpero era già incominciato - il debito pubblico dell'Italia ammontava a 131 milioni di interessi, a 2707 di capitale. Il 31 dicembre 1873 era salito a 356 milioni di interessi e 7393 di capitale. Il 31 dicembre 1883 si era portato a 9045 milioni il capitale del debito consolidato; a ciò va aggiunto il debito fluttuante che oscillava fra i 400 e 5. Nei due primi mesi del 1870 il Tesoro subi le perdite seguenti: L. 6oo.ooo incassate e non versate dal Console generale a Rio Janeiro; L. 400.000 appropriatesi dall'ufficiale di fureria della Marina a Napoli; L. 500.000 sottratte alla Cassa di Risparmio di Palermo; 5 milioni di sovvenzione concessi alla Società di Navigazione La Trinacria un mese prima del suo fallimento; L. 938.000 pagati al Credito mobiliare e 200.000 alla Società ferroviaria di Roma: 1totale L. 10.671.500. 6. La commissione speciale d'inchiesta del 1880 constatò l'assoluto disordine dei registri di quella biblioteca; che numerosi libri, manoscritti ed edizioni rare non erano segnati nel catalogo e la scomparsa di 18 opere pregevoli, di un autografo e di vari Codici. Con l'autorizzazione del ministro Bonghi, si erano venduti al libraio Bocca Kg. 10,392 di libri a 40, 32, e 25 cents. il kg.: il trasloco durò 40 giorni, si vuotarono tre sale. Fra le scartoffie vendute c'erano edizioni del secolo XV, l'edizione principe di una lettera di Colombo sulla scoperta dcli' America e il Pr~sso rarissimo degli untori della peste a Milano. L'acquisto dei libri era fatto su liste inviate dal Bonghi, il quale andava spesso alla biblioteca con il Bocca. In tre anni (1876-1878) la biblioteca spese 150 mila lire di cui 70.000 da Bocca, 45.000 da Locscher. Biblioteca Gino Bianco

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