F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 49 12. L'esecuzione dei contratti di concessione delle ferrovie e il costo delle linee costruite a spese dello Stato; 13. La vendita delle ferrovie dello Stato a causa della legge 14 maggio 1865 n. 7279 e il riscatto delle ferrovie dell'Alta Italia approvato con legge 30 giugno ,1876 n. 3181, distinguendo per ultimi quelli già proprietà dello Stato; 14. Il modo in cui furono amministrate le ferrovie dello Stato e i profitti tratti da esse prima della loro vendita; 15. L'acquisto di navi da guerra e in generale le forniture dell'esercito di terra e di mare; - 16. Quale sia stata la sorte delle decorazioni dell'ex regno delle Due Sicilie inviate nel 1862 da Napoli al Governo centrale di Torino; 17. Quale sia stata la sorte degli oggetti d'oro e di argento tolti alle chiese ed ai conventi della Sicilia; 18. L'alienazione dei beni del Tesoro; 19. L'acquisto di valori o di moneta per i pagamenti all'estero da farsi nell'interno dello Stato; 20. L'autorizzazione concessa alle banche di emissione per operazioni di credito non permesse dagli statuti con o senza garanzia dello Stato; 21. Ogni altra operazione di credito fatta dai ministri. Noi vogliamo oggi estendere e fare, insieme ,al lettore, tale inchiesta, che il Crispi, seccato di essere stato messo da parte da non so quale combfnazione ministeriale, gettava fra le gambe del governo nel 1878. E per prima cosa passiamo rapidamente sopra la contabilità, le spese straordinarie fatte in dispregio dei veti della Corte dei conti e senza autorizzazione parlamentare e sugli espedienti ingegnosi cui si è ricorso per salvare l'apparenza dell'equilibrio del bilancio « araba fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa». Ma uno o due episodi caratteristici_ meritano di esser divulgati. Nel 1868 il deputato Cancellieri si accorse che un residuo di venti milioni di moneta bronzea' era scomparso dal bilancio. Si affrettò a interrogare il ministro Campray-Digny (quel Cambray-Digny della famosa regia dei tabacchi di cui parleremo fra poco) ma il ministro negò per due volte l'esistenza nelle cassF. dello Stato di quella somma, ccnon iscritta nella contabilità» e in genere ccdi somme non iscritte» nella contabilità statale. Dinanzi a tali dinieghi, il deputato Cancellieri, che conosceva i suoi uomini, non si ritenne soddisfatto, ma continuò le sue indagini, obbligò il ministro a confessare che la sornma 5 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==