LA GREPPIA 47 potere, larva della ricchezza, a sua volta larva ed embrione del potere. Dividiamo le nostre indagini in quattro parti: incominceremo dalle finanze dello Stato ricordandoci dell'adagio che dice: a chi governa i dovuti onori; continueremo l'analisi offrendo qualche saggio. assai appetitoso, dei più grossi pasticci consumati dalla borghesia in questi trent'anni di regno; lasceremo quindi da parte il governo per le Provincie e i Comuni e vedremo come anche questi abbiano « appreso quell'arte» in cui l'altro è maestro; finalmente getteremo uno sguardo sulle Opere pie e analoghe amministrazioni e concluderemo - domandiamo il permesso di dar qui la nostra conclusione in anticipo - gridando col poeta A' ladri, a' ladri, a' ladri! "" Questo capitolo è maledettamente irto di cifre; ma poiché ci limitiamo a presentare ai lettori dati controllati, risparmiando a lui ogni modesto calcolo, ci lusinghiamo che non gli costerà troppa fatica accompagnarci nel nostro cammino fino alla fine. Incominceremo dunque dalle finanze dello Stato, le quali sono state amministrate cosi sapientemente dalle teste forti di questo paese, che, dal 1860 ad. oggi, salvo una brevissima interruzione, ogni anno ha visto aumentare il deficit del bilancio, inventare nuove imposte o aumentare quelle esistenti; ogni anno ha visto il Gran Librp del debito pubblico, tempio di Giano d'una nazione in guerra perpetua con se stessa, aprirsi per nuove iscrizioni di rendita consolidata; e lo Stato, sempre sull'orlo del precipizio, spogliarsi dei suoi possessi uno dopo l'altro, delle entrate, dei monopoli, delle gestioni - ferrovie, canali, tabacchi, sali, beni demaniali, ogni cosa - e gettare nell'abisso delle sue finanze non solo quanto possedeva, ma tutto ciò che ha potuto espropriare dei patrimoni dei privati e delle comunità assoggettate, vendendo la nazione anima e corpo ad una banda di pirati insaziabili. Ma, prima di affrontare Io spinoso argomento, ci sia concesso di invocare, come già i poeti le Muse, l'autorità incontestabile di un uomo che rappresenta la borghesia italiana nel modo piu completo per il passato giacobino, le resipiscenze reazionarie, l'immenso orgoglio e l'insaziabile ambizione. Ab- • In italiano nel testo. [N. d. T.] BibJioteca Gino Bianco
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