F.S. Merlino - Questa è l'Italia

• LA CONQUISTA ettari, in meno di due anni erano passati in mano a diciassette proprietari 16 ». In qualche .caso, la terra non rimase nemmeno ventiquattro ore ai contadini cui era stata assegnata, perché essi l'avevano venduta prima di entrarne in possesso. A determinare questa spoliazione volontaria dei contadini fu principalmente causa, come notavano i prefetti di Chieti e di Potenza, la mancanza assoluta di scorta, cioè di quanto è necessario per la coltivazione, senza di che la terra diventa piu che inutile per i contadini, i quali si vedono costretti a sbarazzarsene al piu presto e ad ogni costo per sottrarsi ad usure. di cui vedremo piu avanti l'enormità 17 • Tuttavia, fino a poco dopo il 1860, il contadino aveva l'aiutc del Monte Frumentario, istituto combinato di Credito e di Beneficenza, cui nella stagione invernale il piccolo massaro, e finanche l'artigiano, ricorrevano per ottenere a credito da un tomolo e mezzo di grano fino a tre, corrispondenti a un ettolitro e un quarto e a due, con cui facevano la sen1ina o si sfamavano, riscattando il loro debito con un piccolo tasso d'aumento sulla quantità al prossimo raccolto; o, quando questo era cattivo, la restituzione veniva rimessa all'anno dopo. Dal 1860 in poi, quasi tutti questi Monti Frumentari fallirono: qui gli amministratori trascuravano di esigere i debiti, là si impadronivano del grano del monte prestandolo personalmente a grande usura; altrove ~ssi furono convertiti in banche di prestito, in qualche caso perfino in banche di credito ipotecario a profitto dei grandi possidenti! E poi era necessario che i Monti Frumentari cessassero, perché potesse esercitarsi liberamente e senza freni l'usura e la piccola proprietà cadesse nelle mani del grande possidente. Difatti sono scomparsi, per l 1 maggior parte, con gran giubilo della borghesia liberale, la quale scopri che essi « non corrispondevano piu allo spirito dei tempi». Cosi il contadino, spogliato degli antichi diritti acquisiti, 16. « Annali d'Agricoltur:i. », 1874-1878. 17. Il 14 maggio 1885 il deputato Franchetti interpellò i ministri sui lavori della commissione incaricata di provvedere alla divisione dei fondi comunali nelle provincie meridionali. « Le rerre destinate ai poveri - egli disse - sono distribuite in maniera tale che esse quasi subito dopo vengono rivendute - e per nulla - ai possidenti vicini. Quasi ogni anno la Camera vota leggi di riscatto dei diritti civici, rimborsandone il valore ai comuni. Ora queste sono vere ~poliazioni perché i municipi non rappresentano in nessun modo coloro che godono dei diritti, cioè i proletari ». Biblioteca Gino Bianco

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