F. S. MERLINO al nuovo governo, riuscivano facilmente a soffocare le proteste dei loro concittadini, talvolta a comprare il silenzio dei piu audaci e a paralizzare l'azione dei Commissari dello scorporo, i quali erano, d'altra parte, gli stessi prefetti col titolo di Intendenti. Spesso ancora, penetrando negli uffici delle amministrazioni comunali, o come Sindaci o come Decurioni { As- ' sessori), sottraevano con mano sacrilega al disordine degli archivi i titoli dei possedimenti comunali. « Conosco - afferma lo scrittore a cui attingiamo queste notizie, eminente giureconsulto napoletano di autorità incontestabile in questa materia, Raffaele Gigante, - conosco due comuni limitrofi possessori di un fondo in promiscuità, per i quali, durante moltissimi anni, non fu possibile determinare i diritti e scindere la promiscuità, perché fra i principali usurpatori c'erano i Sindaci e alcuni Decurioni dei due comuni». Il governo si acconciò facilmente a tale situazione e non disturbò gli usurpatori. « Cosi procedevano le cose - attingiamo questa citazione tanto piu volentieri a quello stesso scrittore, in quanto egli è uomo d'ordine, cosi che le sue parole troveranno completo credito presso ogni anche piu difficile lettore - cosi andavano le cose per ciò che concerne i beni comunali, quando sopraggiunse la rivoluzione del 1860. Colla caduta dei Borboni, le popolazioni rurali incominciarono a sollevarsi un po' dovunque per ottenere la divisione de11e terre. Si levarono da ogni parte grida, invettive, minacce contro gli usurpatori. In alcuni luoghi, il popolo non si accontentò di gridare, ma corse alle armi e gli usurpatori furono costretti a nascondersi o a fuggire. Non mancarono violenze né omicidi. A quel movimento si volle attribuire carattere comunista; ma, in realtà, salvo alcune eccezioni, esso era l'esplosione d'un sen- .timento a lungo represso, quello della indignazione provocata e dall'usurpazione e dal non aver distribuito al popolo le terre dovutegli». Sotto la pressione di quel.le rivolte popolari, il governo italiano si decise a. dare momentaneo impulso alla ripartizione dei fondi; ma gli capitò tale e quale come al governo borbonico. Non solo ben presto ricadde in un inerte sopore, ma permise che gli interessi illegittimi riavessero il sopravvento sui diritti popolari e sulle esigenze del giusto. « Esercitando la mia professione - è sempre lo stesso autorevole scrittore che parla - ho spesso conosciuto, visto e toccato con mano cose da far inorridire, che avrebbero dovuto essere portate davanti alle Assise. Non si può immaginare a Biblioteca Gino Bianco
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