F.S. Merlino - Questa è l'Italia

... - -...... F. S. MERLINO spostò da Oriente a Occidente, dal Sud al Nord: il sistema economico fu tutto mutato. Fu lanciata la parola d'ordine: tutto per il commercio, nulla per il consumo. Che voleva dire: tutto per la borghesia, nulla per il popolo; tutto per il Nord, nulla per il Mezzogiorno. L'unificazione d'Italia costituiva difatti necessariamente la supremazia del Nord sopra il Sud. Unificare era come abbandonare il debole al forte e in questo caso il ricco al povero. Nel Nord c'erano le imposte piu gravose, il debito pubblico piu grosso 12 : nel Sud c'erano i conventi piu ricchi, i piu vasti beni demaniali. Tutto fu unificato, si licenziò l'esercito napoletano, ciò che fu l'origine principale del brigantaggio: l'Italia meridionale fu invasa da una falange di funzionari, di capitalisti, di imprenditori tutti settentrionali, tutti « piemontesi ». La vanteria del Farini divenne parola d'ordine del Governo in tutta Italia. « Ho fatto il colpo», scriveva il dittatore dell'Emilia, il 7 dicembre 1859, « da Piacenza alla Cattolica, tutte le leggi i regolamenti, i nomi e perfino le sgrammaticature saranno piemontesi ». Lo statuto di Carlo Alberto fu esteso a tutta l'Italia, la voce della rivoluzione compressa nel monosillabo del plebiscito. Un bel giorno Rattazzi prende la legge comunale belga, la spoglia di ogni fioritura liberale e l'applica alla Lombardia e alle antiche provincie. Nel 1865 essa diventa la legge generale della penisola 13 • Lo sfruttamento del Sud, tale è stata l'« impresa politica» della classe che ha conquistato l'Italia nel 1860. In questo capitolo noi ci occupiamo soprattutto di ciò che riguarda la conquista del suolo e pertanto siamo costretti a riportarci indietro, per studiare particolareggiatamente i mezzi adottati dalla borghesia per impadronirsi dell'unica fonte d'ogni prodotto e d'ogni ricchezza. Con decreto 2 agosto 1806 i diritti giurisdizionali dei baroni del reame di Napoli furono aboliti; altrettanto usi e abusi feudali -sulle persone e sulle cose, che un celebre scrittore, il Winspeare, contò in numero di 1 395; si ordinò che ogni sorta di dominii, feudali, ecclesiastici, comunali o misti (icioè proprietà miste di feudatari e di comunità, beni promiscui) fossero divisi prima tra i baroni e i comuni, proporzionatamente ai rispettivi diritti, affinché diventassero ormai proprietà li12. Debito pubblico dei vari Stati Italiani nel 1861: Piemonte u6o milioni; Lombardia 145; Emilia 40; Toscana 209; Napoli e Sicilia 550. 13. Piu tardi si è unificata la legislazione civile penale, amministrativa, continuando ad accentrare tutto. Biblioteca Gino Bianco

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