LA CONQUISTA al suolo, abitanti passati per le armi, oltraggi delle soldataglie agli averi e alle persone, requisizioni di guerra, esazioni e concussioni di funzionari civili preposti al governo dei popoli, manomissione dei beni pubblici, violazione della libertà di stampa, proibizione di circoli politici, leggi eccezionali e giudizi sommari; delitti capitali sparlare della repubblica, abbattere l'albero della libertà; i cittadini disarmati e proibito il porto d'armi, pena la vita, distrutte le franchigie municipali, centralismo a oltranza. Insomma, sempre l'antico e funesto errore di voler fondare la libertà coi mezzi del dispotismo piu vergognoso! Nella Repubblica cisalpina, piu tardi italiana, i furti, le soperchierie, le malversazioni d'ogni specie furono all'ordine del giorno: a piu riprese il paese fu invaso da una burocrazia insaziabile, perché ad ogni cambiamento di governo si nominavano nuovi impiegati. I beni' nazionali furono arraffati da persone che non ne avevano fatto acquisto e non vi avevano alcun diritto; le imposte date in appalto ai funzionari medesimi dell'amministrazione e dovunque, al governo, uno sperpero sfrenato 6 • Rubavano Massena, Murat; il generale Duguenet convinto di avere partecipato largamente ai contrabbandi e punito semplicemente con l'espulsione, il generale Pelit che faceva dono d'un lotto di beni nazionali a una compagnia di fornitori militari, dal presidente Melzi fatti poi citare dal tribunale. Si incominciarono a sciogliere gli ordini religiosi; e le imposte presero tale proporzione che, non soltanto il deficit del bilancio pubblico era permanente, ma un gran numero di possidenti, non potendo pagarle, lasciavano incolte le loro terre o abbandonavano i loro averi al fisco. In Toscana, non solo i francesi, ma i «patrioti» indigeni spinsero all'estremo l'indignazione delle masse, essendosi impadroniti di tutti gli uffici per favorire i loro interessi e quelli di loro amici. A Novara, nel giugno 1801, scoppiarono tumulti provocati dalle malversazioni dei funzionari e dalla miseria della popolazione: a Bologna, a Modena, a BreÌlo si fecero le fucilate. A Brescia, un certo commissario Oliva, già scacciato dai bolognesi, fu espulso dal popolo al grido di : « Non vogliamo piu ladri; basta! ». A Napoli il governo manomise le sette banche e le chiese, decretò prestiti forzosi, alienò e vincolò tutte le entrate pubbliche. Va notato che in quel paese le libertà municipali erano fra le piu antiche: tutto il popolo, 6. DE CASTRO, Storia d'It~lia dal 1799 al 1814, p. 147. 3 Biblioteca Gino Bianco
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