12 F. S. MERLINO europei) 22 che li abbiamo pagati meno cari della Russia, vantaggio di cui siamo grati ai nostri preziosi amministratori e ai generosi armatori inglesi! Le nostre città piu grandi e piu ricche sono situate sulla costa, la quale misura 12.000 chilometri ed è necessariamente sguernita di ogni difesa, eccetto uno o due punti. Non ci è stato possibile militarizzare per la difesa delle coste le popolazioni rivierasche, come abbiamo militarizzato le popolazioni alpine per la difesa delle Alpi, ma pur abbandonando le grandi città litoranee e quasi il paese intero al bombardamento d'una qualunque «augusta» sfuggita alla sorveglianza della nostra flotta e alla guerra corsara, patrocinata in nome del diritto dal Contrammiraglio Aube 23 , abbiamo fortificato Roma, sede « in- . tangibile» del nostro troppo «tangibile» governo. Insomma, non ci stanchiamo di ripeterlo, siamo una grande potenza. Abbiamo dei nemici e questo ci inorgoglisce. Abbiamo potenti alleati e questo ci dà i brividi della febbre. Eravamo stelle erranti nel cielo politico dell'Europa - indipendenti sempre, isolati mai - e siamo entrati in una costellazione, e compiamo le rivoluzioni intorno all'orsa maggiore. Questa è grandissima e ci soddisfa completamente. Dobbiamo sopportare le spese di un enorme armamento, ma, per questo, siamo ricchi, di sangue e di mano d'opera, anche se non di denaro nelle casseforti. Siamo esposti a batterci in una conflagrazione generale, popolo contro popolo, in cui, chi lo sa? potremmo anche, almeno per un attimo, scomparire come nazione. Abbiamo appena compiuto una grande rivoluzione, perché l'unico risultato relativamente a nostro vant.aggio sia compromesso i'n una lotta, da cui la nostni posizione geografica ci permetterebbe, qualora essa scoppiasse, di rimanere estranei? Paghiamo ancora, in libertà interna e in benessere 1nateriale, l'onore di far parte della lega delle potenze europee, cosi come paghiamo in sonante moneta l'onore di visite imperiali fatte e restituite 24 • Anche 22. « Fortnightly Revue », European armies, ltaly, by the author of Greater Britain, I 887. 23. La guerra marittima, Parigi, 1882. Prendiamo da pagina 22 di questo libro la definizione seguente, a provare che Aube sarà forse un buòn ammiraglio, ma non ha certo una logica di ferro: « La guerra può esser definita il supremo appello del diritto contro la forza, la quale quel diritto nega donde (sic) l'obbiettivo superiore della guerra: fare al nemico il maggior male possibile ». 24. Il treno che l'anno scors0 portò il Re Umberto a Berlino costò soltanto lire 400.000; nello stcsSQ teropo si accordarono agli affamati delle tre Bibliotèca Ginò Bianco
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