F.S. Merlino - Questa è l'Italia

F. S. MERLI O manda alla moglie, o il figlio alla vecchia madre, per non lasciarle morir di fame! Non si può immaginare un sistema piu infernale di questa ·rendita reversibile dell'usura 44 • Cosi dunque, non contenti di attaccarsi ai poderetti. agli ultimi stracci di quegl'infelici che la « patria» » scaccia da sé, negando loro lavoro e pane, i nostri degni borgl}esi ordiscono sapienti combinazioni per perseguitarli durante il viaggio e perfino nella terra del loro rifugio. Quante volte quei poveri martiri hanno trovato i posti s'ui piroscafi accaparrati da sordidi speculatori e han dovuto pagarli due o tre volte il prezzo normale! Quante volte, dopo aver venduto all'asta il letto in cui da tanti anni dormivano, la tavola che serviva ai loro magri desinari, la vanga con cui si procuravano la polenta per i loro figli, le scranne su cui le donne sedevano nella stalla a filare nelle lunghe veglie d'inverno - tutto fino alla <:amicia, - son arrivati al luogo dell'imbarco, per sentirsi dire, che il denaro versato alle agenzie d'emigrazione era stato rubato, che i posti non eran stati fissati e han dovuto fare dietrofront per tornare al loro paese in preda alla disperazione! Quante volte ancora son stati. trasportati dove non dovevano andare e quante volte, raggiunto il paese dei loro sogni, erano aspettati allo sbarco da loschi speculatori, i quali li affidavano a padroni, spesso italiani, che li sfruttavano, li affamavano, li picchiavano, trattandoli come negri, infine li uccidevano là nelle libere terre d'America, tal quale come se fossero in Calabria o in Sicilia! Oh! I possidenti italiani sono stati ben vendicati dalle torture, dalle infamie alle loro vittime scappate in America 45 ! Cosiffatta è la borghesia; che detiene pacificamente il potere in Italia: grandi proprietari dichiarati incapaci perfino di amministrare i loro possedimenti; industriali e commercianti abilissimi, è vèro, nello scorticare il prossimo, ma che prefe44. DoTTo cli DAuu; Zoe. cit., p. 114. 45. E i compratori? I compratori sono bottegai di paese, soprattutto panettieri e salumieri, i quali, avendo fatto un po' di credito ai venditori ambulantò o avendo prestato loro un po' di viveri, prendono in compenso i loro utili, sicuri che non potranno toccar altro. Sono rivenduglioli della peggior razza che, fiutato quel lugubre affare, son corsi dalla città per arraffare qualcosa, pagando poco ciò che vale già poco. Cosicché quelli che vendono, alle prese con i bottegai e con quelle rapaci arpie, non ricaveranno nulla, o quasi, dai loro poveri stracci, tuttavia tanto cari, e finiranno col trovarsi senza denaro e insieme senza suppellettili, nella impossibilità di restare, poiché non posseggono piu un paiolo per far la polenta, né un pagliericcio su cui dormire, nella impossibilità di partire perché son ancora senza soldi. G. 0RCET, La crisi agraria in Italia, « Rivista Britannica», aprile 1889. BibliotecaGino Bianco

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